Fare un’esperienza Erasmus ad Erlangen. Stefania ci racconta com’è andato lo scambio e cosa ha portato a casa da questa esperienza.
Stefania ha 26 anni e nel 2015, durante il suo percorso universitario ha deciso di partecipare all’Erasmus, acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students, un programma di mobilità studentesca dell’Unione Europea, creato nel 1987 che ogni anno dà la possibilità a migliaia di studenti di trascorrere un periodo di 6 o 9 mesi all’estero che poi viene riconosciuto dall’università di provenienza.
Se dopo aver letto l’intervista di Stefania avete ancora dei dubbi se fare un’esperienza Erasmus, leggete l’articolo 10 motivi per andare in Erasmus.
Stefania è rimasta ad Erlangen, Germania per 6 mesi e ora ci racconta la sua esperienza.
Cosa ti ha spinto a partecipare al programma Erasmus ad Erlangen?
Ho deciso di trascorrere un semestre universitario all’estero principalmente con lo scopo di approfondire la lingua tedesca, soprattutto per quanto riguarda la parte orale. Certamente c’era anche la voglia di vivere un periodo lontano da casa, da famiglia e amici, di mettersi alla prova vivendo da soli. La paura non nego che c’era, ma sono felicissima di aver accettato la “sfida”!
Qual è stato l’aspetto che più ti è piaciuto di questa esperienza?
L’aspetto che più mi è piaciuto della mia esperienza è stato sicuramente l’aver conosciuto persone da tutto il mondo e aver stretto un legame di vera amicizia con molte di loro. È incredibile come in così pochi mesi si riesca a condividere un sacco di momenti speciali assieme: lezioni universitarie, lavori di gruppo e ore in biblioteca, ma allo stesso tempo weekend di viaggi, feste, cene, ore di zumba! Durante i mesi trascorsi in Erasmus ad Erlangen ho vissuto culture diverse: cenavo alle 22:30 nella cucina dello studentato degli amici spagnoli e la mattina successiva bevevo il caffè “americano” assieme alla compagna di corso di traduzione tedesca. A pranzo con la mia amica dalla Polonia parlavo del più e del meno in tedesco e contemporaneamente organizzavo su WhatsApp “la fiesta de esta noche en la plaza” in spagnolo. Abbiamo mangiato paella e tortillas de patatas, ma anche wurstel e patate cucinate in qualsiasi modo. L’Erasmus è un mix incredibile di lingue, cibi e abitudini che ti sconvolge la vita, certamente in meglio!
Sei riuscita a viaggiare un po’ durante il tuo scambio Erasmus ad Erlangen?
Durante la mia permanenza in Germania ho avuto molte occasioni per “girare un po’”. Erlangen si trova a 15 minuti di treno da Norimberga, che è nel cuore dell’Europa, vicina a molte città conosciute. Sono stata a Praga, approfittando dei giorni in cui era venuto a trovarmi il mio ragazzo. La settimana dopo, con la “comitiva” di amici Erasmus siamo saliti a Berlino per 4 giorni. Dal nord siamo poi scesi al sud, sfruttando il successivo fine settimana visitando Monaco di Baviera e il “castello della Disney” Neuschwanstein. Prima delle vacanze natalizie, ormai presi dalla voglia di viaggiare, siamo saliti su un Flixbus e con 17 Euro e molte ore di viaggio siamo arrivati a Amsterdam, dove abbiamo trascorso un paio di giorni. Per la fine del nostro “pazzo semestre all’estero” abbiamo organizzato un tour di una settimana, raggiungendo Vienna e Budapest. Diciamo che abbiamo esplorato un po’ i dintorni! Consiglierei l’Erasmus certamente anche per viaggiare un po’ la nostra bellissima Europa!
Hai incontrato delle difficoltà? Se si, quali?
Le difficoltà ci sono state, ma con la buona volontà e l’impegno si supera tutto! L’aspetto più complicato è stato certamente la burocrazia. Tentare di far combaciare i crediti, cercare esami all’Università tedesca che corrispondessero a quelli italiani, le pratiche per chiedere il posto nello studentato, per aprire un conto bancario tedesco, ecc. Il mio consiglio? Iniziare il prima possibile a sbrigare tutto, in modo da affrontare tutto con calma, senza arrivare alla deadline impreparati!
Quali competenze hai acquisito a livello personale e/o professionale?
Sono partita con l’intenzione di migliorare il mio tedesco, sono tornata che parlavo più spagnolo che italiano! Nell’ambito universitario ho certamente utilizzato la lingua tedesca, avendo modo di approfondirla durante i vari corsi, ma nel quotidiano, condividendo quasi tutto il tempo libero (viaggi compresi) con i miei amici della Spagna, è lo spagnolo la lingua che ho maggiormente migliorato ed “interiorizzato”. Questo per quanto riguarda le competenze “curricolari”. A livello personale credo di aver ampliato molto il mio modo di pensare e di vedere il mondo, grazie all’aver toccato con mano diverse culture e abitudini, come detto. Sono cresciuta, mi sono sentita più indipendente, pronta ad affrontare il mio futuro e il mondo che ci circonda. Ho diminuito la timidezza, aspetto del mio carattere che detestavo.
Quali raccomandazioni daresti ad un/a ragazzo/a che vorrebbe fare questa esperienza?
A parte la raccomandazione sulla burocrazia, di cui ho parlato prima, il mio consiglio più grande è: non pensateci troppo su, fate la valigia e partite, il divertimento e le emozioni sono garantite! Può capitare, infatti, che qualche pensiero blocchi uno studente in partenza. “Ma ce la fai con gli esami?”, “Poi come fai a recuperare?”, “No, meglio prima laurearsi in tempo ed eventualmente andare in un successivo momento all’estero!”. Queste le classiche frasi che mi sono sentita dire, o che giravano nei corridoi dell’Università tra le studentesse modello. Durante il triennio della laurea breve ho ceduto a tali osservazioni che, viste con occhio di studente diligente, possono sembrare vere, non facendo domanda di borsa di studio Erasmus. Ma ragazzi, sono tutte baggianate! Non sapete quanto mi sono pentita di non aver sfruttato queste possibilità che ci vengono offerte anche nella triennale! Anche se non ce la fate a dare tutti gli esami che avevate programmato prima della partenza è lo stesso, li farete al vostro rientro. L’Università può aspettare, quello che vi aspetta vale molto di più di una laurea entro un determinato semestre, ve ne accorgerete!
C’è poi il punto di vista sentimentale. Molti ragazzi rinunciano all’idea del periodo all’estero per non lasciare a casa da solo il proprio partner. Certamente vivere un amore a distanza non è facile, ma possibilissimo! Basta partire con il pensiero che sarà un periodo temporaneo e che poi ci si ritroverà più forti di prima. E poi, quale occasione migliore per farsi venire a trovare e fare qualche bel viaggetto insieme? Vedrete, sarà bellissimo!
<3 Stefy
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