Qualcuno può dubitare che l’Erasmus sia un’esperienza che vale la pena fare. Le ragioni di questo dubbio possono essere diverse, ma se leggete questo articolo fino in fondo, scoprirete 10 motivi per andare in Erasmus!
Spesso ci si chiede, o ci viene chiesto da amici e parenti, se andare in Erasmus sia una buona idea. Di solito, noi stessi o chi cerca di convincerci di non partire, prova a elencare tutta una serie di motivi per cui partire sarebbe uno sbaglio.
Perdiamo tempo prezioso all’università, non daremo mai gli esami perché si è sempre a far festa, non troveremo mai i nostri prodotti (alimentari) preferiti, ci mancheranno mamma/papà/fidanzato/cane/gatto (sostituire con quello che si preferisce), non impareremo mai la lingua del posto tanto staremo sempre fra italiani.
Bene, queste che avete appena letto sono una marea di SCUSE. Sì, sono scuse perché andare in Erasmus è un’esperienze che arricchisce in modi che non possiamo nemmeno immaginare ma di cui avrete un’idea leggendo questo articolo.
10 motivi per andare in Erasmus, vissuti personalmente!
1. Per acquisire competenze linguistiche
Può sembrare un motivo banale per andare in Erasmus, ma non lo è affatto. L’imparare bene una lingua è una delle ragioni più importanti per fare questo tipo di esperienza. Chi mi conosce sa che non smetto mai di ripetere che andare dove la lingua è effettivamente parlata è l’unico modo per impararla bene!
L’obiezione che ci viene fatta da chi cerca di dissuaderci dal partire, è che passeremo tanto tempo con altri studenti italiani. È vera fino a un certo punto, perché può darsi che per comodità o simpatia usciremo anche con altri italiani ma è pur vero che gli studenti Erasmus sono tanti e di tante nazionalità, quindi solitamente si sceglie una lingua comune da parlare e di solito – a meno che non ci siano maggioranze particolari (ovvero che non vi sia un’assoluta maggioranza di studenti italiani o spagnoli, visto che di solito sono loro che impongono la propria lingua) – si sceglie la lingua del posto.
In università si è costretti a parlare e seguire le lezioni nella lingua ufficiale, quindi a meno che non si saltino le lezioni (e non si fa!) qualcosa si imparerà per forza.
2. Per apprendere ad essere indipendenti
Questo l’ho voluto inserire nei 10 motivi per andare in Erasmus perché secondo me è un aspetto fondamentale di questa esperienza.
Chi frequenta un’università lontana da casa in parte ha già acquisito una certa indipendenza, chi invece frequenta l’università nella propria città probabilmente vive ancora a casa con i genitori, anche se non è detto. In entrambi i casi però si è comunque a qualche ora di treno o di aereo dai propri affetti e comunque si è nel proprio Paese e si sa – bene o male – come funziona tutto.
In un Paese straniero, per quanto possa essere vicino all’Italia per chilometri o cultura, bisogna imparare ad arrangiarsi. In tutto e per tutto. Si ha un problema con l’università? Tocca andare nell’ufficio competente e chiedere informazioni. Si sta male? Bisogna cercarsi un medico o andare all’ospedale. Non si riesce a far funzionare la lavatrice? Bisogna chiamare un tecnico e lavarsi il bucato a mano nell’attesa.
Possono sembrare piccoli inconvenienti ma in un Paese diverso dal nostro, e senza l’appoggio di amici e parenti, possono diventare dei veri e propri problemi. Ma sapete che soddisfazione arrangiarsi a risolverli?
3. Per conoscere tante persone, tutte diverse
Fare un’esperienza Erasmus è il modo migliore per socializzare e, se si è timidi, per aprirsi. Non bisogna aver paura di esporsi o di sembrare stupidi o meno interessanti degli altri perché il bello dell’Erasmus è che si è tutti nella stessa barca.
Non sarete i soli ad avere difficoltà con un corso piuttosto che con un altro, oppure ad aver nostalgia di mamma e papà o del fidanzato, o a non sapere come interagire o come inserirvi in un gruppo di persone. La cosa migliore dell’Erasmus è che si fa già parte di un gruppo, solo per il fatto di essere Erasmus. Poi certo, un minimo dovrete sforzarvi se socializzare non è il vostro forte.
Un consiglio? Iniziate da qualche compagno della vostra università di provenienza, nei primi giorni magari organizzatevi in 2 o 3 per andare a esplorare il posto in cui siete, poi appena iniziate l’università salutate i compagni di corso sia Erasmus che local. Da un semplice ‘ciao, come va?’ possono nascere delle belle amicizie.
Dicevo che in Erasmus si conoscono tante persone, tutte diverse. Sì, perché conoscerete studenti da tutta Europa, se non da tutto il mondo (ci sono tanti scambi internazionali) e sarà bellissimo scoprire la diversità di ciascuno di voi nelle cose più semplici, come cucinare o fare la spesa! E andare d’accordo nonostante la diversità sarà una delle cose più belle che vi porterete a casa.
4. Per viaggiare e scoprire realtà meno conosciute
Quando si è in Erasmus è molto più facile viaggiare, innanzitutto perché si è già via di casa e quindi preparare uno zaino o un trolley e andare via per il fine settimana è molto più semplice, e poi perché a seconda di dove si è, si è molto più vicini a città o paesini mai visitati prima. È anche l’occasione per scoprire realtà che magari, dovendo partire dall’Italia, non si sarebbe preso in considerazione.
Prima di andare in Erasmus a Mons, in Belgio, non avrei mai pensato di organizzare un viaggio e includere Namur nel mio itinerario, ed invece è stata una piacevole gita in giornata. Stessa cosa per Lille, in Francia. Visto che Mons è vicina al confine e che a Lille c’erano delle ragazze della mia università abbiamo fatto una toccata e fuga per andare a trovarle e con l’occasione fare un giro per la città.
5. Per scoprire nuovi metodi di insegnamento/apprendimento
Frequentando un’università straniera, si vedono metodi di insegnamento diversi e magari si può modificare anche il proprio modo di apprendere. (Tra l’altro non vi preoccupate di non riuscire a dare gli esami, con un po’ di impegno e buona volontà ce la farete benissimo, senza dover rinunciare al divertimento!).
Questo non può che essere un beneficio, sia per darci una nuova carica nello studio sia per farci acquisire più consapevolezza una volta rientrati. In Belgio ad esempio, le lezioni erano molto più pratiche rispetto all’Italia e questo ha sicuramente aiutato nell’apprendimento della lingua dato che la partecipazione attiva era fondamentale.
6. Per migliorare il proprio curriculum
Un’esperienza all’estero, che sia Erasmus o un altro tipo di scambio, è ben vista dai datori di lavoro che devono assumere. Che siate stati tre, sei o nove mesi in un Paese diverso dal vostro, dimostra spirito di adattamento, flessibilità, indipendenza e voglia di fare. Tutte caratteristiche fondamentali, qualsiasi professione decidiate di perseguire dopo l’università.
7. Per stringere amicizie che durano tutta la vita
Spesso le amicizie nate in Erasmus durano anche dopo, quando si è tornati a casa. Non è raro infatti che le persone conosciute in Erasmus anche a distanza di anni si ritrovino per rivivere un po’ di quella spensieratezza e di quel feeling vissuti in quel periodo.
Ci si ritrova cresciuti, diversi, ma in fondo si è sempre gli stessi e l’amicizia può continuare. Magari trovandosi in città diverse, o Paesi diversi, non sarà facile coltivarla. Ma quanto fa piacere scambiarsi un messaggio o una telefonata con una persona con cui si è condiviso così tanto?
8. Per divertirsi
Sembra un motivo banale ma non lo è. Tra i 10 motivi per andare in Erasmus c’è anche divertirsi che non è assolutamente inteso come sesso, droga e rock’n’roll. Ci si può divertire anche rimanendo a casa e organizzando una serata a tema con i propri coinquilini, o andando a bere una birra nella bettola, ehm… volevo dire birreria, di fiducia. Poi ci saranno anche le serate più scatenate ma mica dovete ubriacarvi per forza!
A Mons c’era – penso ci sia ancora – una piazza piena di locali dove andavamo nei fine settimana anche se spesso ci si ritrovava più volentieri in un piccolo pub a bere birra e chiacchierare. Le associazioni studentesche poi organizzavano dei party a tema, tipo la Soirée italienne, la Soirée Anglofun e così via, anche se la serata che ricordo più volentieri è stata quella del Bal Académique. Un ballo studentesco, tipo quello nei telefilm americani, organizzato in un castello. Noi eravamo tutti elegantissimi e alla fine della serata un tantino brilli, ma ci siamo divertiti tantissimo!
9. Per conoscere meglio sé stessi
Uscire dalla propria zona di comfort è il modo migliore per conoscere meglio sé stessi, i propri limiti ma anche i propri talenti. Trovandosi all’estero, lontani dai propri affetti, si devono tirare fuori delle risorse che magari non si sapevano nemmeno di avere. Mi sembra un’ottima ragione per partire, non trovate? Infatti ve ne avevo parlato anche in un articolo sulle ragioni per viaggiare.
A me l’Erasmus è servito tantissimo per capire che ce la potevo fare da sola. Vi racconterò meglio la mia esperienza in un altro articolo ma vi dico solo che è in Erasmus che ho imparato la resilienza e a non prendermi troppo sul serio per questo ho deciso di inserire anche il conoscere meglio sé stessi tra i 10 motivi per andare in Erasmus.
10. Per vivere un’esperienza unica
L’Erasmus è un’esperienza unica quindi fatela perché non vi ricapiterà mai nella vita e magari sarà proprio quella che vi aprirà delle porte che non vi aspettavate nemmeno di avere sul vostro cammino. In ogni caso, sarà sicuramente un’esperienza che vi farà innamorare del viaggio in sé e, se prima di partire avete qualche reticenza, quando sarà ora di tornare non vorrete più farlo!
Che ne dite? Vi ho convinto a partire con i 10 motivi per andare in Erasmus?