San Nicolò a Carano, così come in tanti paesi del Trentino-Alto Adige, è sempre stata la festa dei bambini. In questo articolo vi racconto tutto su questo santo e sulla festa.
San Nicolò di Bari è il patrono di Carano, paese in Val di Fiemme, diventato Ville di Fiemme nel 2020 in seguito alla fusione con i paesi di Daiano e Varena.
San Nicolò non è solo il patrono di Carano, ma è la festa di tutti i bambini, da sempre. O almeno lo era finché il Covid-19 non ne ha impedito lo svolgimento. Ora vi racconto cosa si fa per celebrarlo.
Chi è San Nicolò?
San Nicolò è stato un vescovo di Myra in Grecia. Non si sa molto della sua infanzia e si sa poco della sua vita, se non che visse a Myra e che fu imprigionato ed esiliato durante la persecuzione di Diocleziano, per poi essere liberato da Costantino, attorno al 313 e riprendere l’attività apostolica. San Nicolò – o meglio San Nicola – morì il 6 dicembre presumibilmente nel 343.Le sue reliquie, contese da più parti, furono portate a Bari nel 1087. Da allora, il santo è conosciuto anche come Nicola di Bari.
Il culto di San Nicolò
Il culto di San Nicolò si diffuse prima in Asia minore con pellegrinaggi alla sua tomba, posta fuori dall’abitato di Myra. Le leggende sulle sue buone azioni soprattutto nei confronti dei bambini sono numerose, ed è per questo che è considerato un santo benefattore e protettore dei bambini e dei ragazzi.
Si dice che avendo saputo che un padre voleva mandare le figlie a fare le prostitute poiché non aveva denaro per la loro dote, San Nicola consegnò al padre tre sacchi d’oro in tre notti diverse, in modo da far avere ad ogni ragazza la dote per potersi sposare ed evitare così il triste destino a cui erano destinate.
San Nicolò ha dato vita anche alla tradizione di Babbo Natale, in inglese Santa Claus da Saint Nicholas. Un signore anziano e sorridente che porta i doni ai bambini buoni.
In Italia, il culto di San Nicola è diffuso nelle regioni meridionali, e in particolare in Puglia, e in alcune regioni settentrionali – tra cui in parte del Trentino-Alto Adige.
San Nicolò in Trentino-Alto Adige
In Trentino-Alto Adige, San Nicolò è spesso accompagnato dai Krampus, queste figure diaboliche e dalle sembianze animalesche, che accompagnano il santo e torturano quei bambini che non si sono comportati bene. In molti paesi della regione, San Nicolò passa nei paesi accompagnato proprio dai Krampus e consegna dei regali ai bimbi buoni.
Nella notte tra il 5 e il 6 dicembre, San Nicolò passa anche nelle case, portando regali e dolci ai bambini che durante l’anno si sono comportati bene. La notte del 5 dicembre, i bambini preparano un piatto di farina gialla e un bicchiere di grappa per ristorare San Nicolò e il suo asinello durante il lungo viaggio.
San Nicolò a Carano, la festa dei bambini
Da qualche anno in Italia, si è diffusa la festa di Halloween, che abbiamo preso dalla tradizione anglosassone, ma noi – qui a Carano – una cosa simile ce l’avevamo già. Ed era (e sarà ancora!) San Nicolò.
Ogni 5 dicembre, i bambini di Carano, ‘armati’ di sacchetti, borse o zaini e gli immancabili campanacci (quelli che di solito stanno attaccati al collo delle mucche per capirci) vanno di casa in casa a raccogliere dolci, mandarini o bagigi (le arachidi) che la gente offre loro dopo aver ascoltato la filastrocca cantata che tutti i bambini devono cantare.
La filastrocca recita:
San Nicolò da Bari
La festa dei scolari
La festa dei putèi
Che sona i campanei
Letteralmente San Nicolò da Bari, la festa degli alunni, la festa dei bambini, che suonano i campanelli.
San Nicolò, la mia festa
Sono sempre stata molto legata alla festa di San Nicolò, fin da quando ero bambina. Dovete sapere che compio gli anni proprio il 5 dicembre, quindi il mio compleanno lo trascorrevo in parte andando di casa in casa insieme ai miei amici a raccogliere caramelle per poi fare una festicciola a casa. Ancora oggi a casa mia, nella notte tra il 5 e il 6 dicembre, San Nicolò arriva e porta un regalino ad ogni componente della famiglia. È un po’ un anticipo del Natale.
San Nicolò ai tempi della pandemia
Purtroppo, causa restrizioni e la necessità di evitare assembramenti, quest’anno non è passato nessun bimbo a raccogliere caramelle e a cantare canzoncine. È stato meno bello, devo essere sincera. I campanacci risvegliavano un po’ il paese, che in questo periodo, complice anche il freddo, è sempre stato un po’ assopito.
Una cosa bella però è avvenuta, ieri è passato San Nicolò in persona, accompagnato da due orribili Krampus, a distribuire regali ai bimbi fino ai 6 anni che si sono avvicinati a lui.
La mia bimba – forse ancora troppo piccola per capire – dormiva ma in ogni caso avrei mandato il papà o la nonna con lei, perché io nonostante i miei 33 anni suonati, sono ancora terrorizzata dai Krampus.
Voi celebrate San Nicolò? Altrimenti avete una tradizione simile dove vivete?