Qualche anno fa sono stata in Thailandia con Michele, avevo letto qualcosa a proposito di come contrattare a Bangkok ma arei voluto sapere quanto sto per raccontarvi.

Contrattare i prezzi in Thailandia è una tradizione con origini molto antiche e il suo scopo non è certo quello di fregare l’altra persona, ma piuttosto quello di concordare, insieme, un prezzo equo per entrambe le parti. C’è da dire anche che magari noi italiani ed europei in generale, ci facciamo problemi a contrattare perché facendo la conversione in euro i prezzi sono già molto convenienti.

Partendo però dall’assunto detto prima, ovvero che contrattare a Bangkok e nel resto della Thailandia è una tradizione e che lo scopo non è quello di sfruttare o sottopagare il prossimo, è un bel modo di interagire con i locali, conoscere la cultura del posto e anche mettersi alla prova per capire fin dove si è disposti ad arrivare, perché ricordatevi i locali abbasseranno sì i prezzi fino ad arrivare a cifre che per noi sono irrisorie, ma vorranno di certo ottenere una contropartita.

contrattare a Bangkok

La nostra esperienza di contrattazione dei prezzi a Bangkok

Tra pochissimo vi racconterò la nostra esperienza a Bangkok, ma prima sono doverose alcune premesse che vi faranno meglio capire i risvolti di questa faccenda.

  • Michele non sa l’inglese, ma gli piace contrattare ed è molto socievole
  • Io so l’inglese, non mi piace contrattare perché mi dispiace e nel primo approccio con le persone sono piuttosto timida

Detto questo, vi sarà più facile immaginare le scene che vi sto per raccontare.

Giorno 1 – contrattare sui tuk-tuk

Dalla stazione della metro, decidiamo di prendere un tuk-tuk per andare a vedere il Palazzo Reale. Bene, sulla guida che avevamo con noi c’era scritto di contrattare al massimo per un 50% e così iniziamo a tirare giù qualcosina. Prezzo di partenza 250 baht thailandesi, prezzo concordato 120 baht thailandesi. Ci sembrava già di aver fatto un affarone, considerando il tasso di cambio. Calcolate che con il tasso di cambio odierno, 250 baht sono poco più di 6€. Una miseria per i prezzi a cui siamo abituati qui da noi.

Al ritorno, Michele decide di provare a ribassare ancora e il conducente accetta la nostra offerta di 80 baht.

contrattare a Bangkok - tuk-tuk

Giorno 2 – ci hanno quasi rapito a Bangkok

Il giorno successivo ci spostiamo di nuovo in metro e tuk-tuk e al rientro, Michele prova a ribassare ulteriormente – non tanto per il prezzo perché era già basso ma per capire i meccanismi della contrattazione in Thailandia .. fino a che punto sarebbero scesi di prezzo?

Arrivati a 20 baht, siamo saliti tranquillamente sul tuk-tuk, ignari di ciò che ci stava per capitare. Il conducente ci aveva concesso 20 baht, a patto che ci fermassimo in un posto. Arrivati davanti a questo edificio fatiscente, siamo entrati in quella che doveva essere una gioielleria di prim’ordine. Dietro i vecchi banconi 8 o 10 commessi, clienti… solo noi! Era un po’ inquietante devo dire… Il conducente ci aveva detto che era il giorno ‘No tax’ in Thailandia e che avremmo comprato gioielli a prezzi favolosi! Ormai eravamo lì e abbiamo guardato un po’ i prodotti esposti…. niente di che.

Risaliti sul tuk-tuk, il conducente un po’ infastidito dal fatto che non avessimo comprato nulla, ci ha portato in sartoria. Se i gioielli non ci interessavano, di certo avremmo comprato delle camicie. Michele per lavoro indossa camicie, quindi siamo andati a dare un’occhiata. Potevamo scegliere il tessuto che volevamo, il giorno dopo avremmo avuto le camicie in hotel, ma… i prezzi non erano così convenienti! Se in Italia costa meno il tessuto e più la manodopera, in Thailandia è il contrario: il risultato è che i prezzi sono come da noi e non avendo un bisogno urgente di camicie, abbiamo optato per non acquistarle.

Il conducente sempre più infastidito ci ha portato allora in una fabbrica di gioielli. Niente da dire, il posto meritava. Tant’è che ci portavano anche pullman di turisti. I gioielli erano ben fatti, però di nuovo ahimè i prezzi non erano così convenienti e quindi anche lì non abbiamo comprato nulla.

Al che il conducente visibilmente arrabbiato ci ha detto che ci avrebbe portato in un altro posto ancora, e noi lì ci siamo arrabbiati. Gli abbiamo detto che ci doveva portare in hotel e che avevamo girato abbastanza e arrabbiato, ci ha riportati in hotel.

Perché è successo tutto questo? Perché a lui andava bene abbassare il prezzo purché comprassimo nei negozi dove ci portava, per ricevere delle commissioni dai proprietari. Non avendo acquistato nulla, lui è andato in perdita e si è arrabbiato, e noi da parte nostra abbiamo perso un sacco di tempo.

Giorno 6 – contrattare a Chatuchak, il mercato di Bangkok

Chatuchak è il mercato del weekend a Bangkok, molto conosciuto da turisti e locali perché vende di tutto, inclusi i serpenti.

Un luogo dove affinare l’arte della contrattazione, Chatuchak è il posto ideale per chi ama fare affari. Dalle scarpe ai Rolex falsi, dai serpenti alle lenzuola, potete comprare veramente di tutto! Lo abbiamo girato in lungo e in largo e Michele, che come dicevo ama la contrattazione molto più di me, si mette in testa ad un certo punto di portare a casa due Rolex, uno per lui e uno per il fratello, per fargli uno scherzo.

Iniziamo a contrattare il prezzo con un venditore, sempre con Michele che parla dialetto e io che traduco in inglese. La contrattazione va avanti un bel po’ – ora non ricordo da quanto era partita – dopo un po’ io mi stufo e lasciamo perdere, andiamo oltre. Dopo un po’ però torniamo lì, il venditore ci richiama e ricominciamo a contrattare. Vedo che la cosa va per le lunghe, e Michele che nel frattempo ha anche imparato i numeri, rimane lì a discutere di prezzi…

Ecco, sappiate che le contrattazioni possono andare avanti per ore. Io ne sono testimone. Dopo diverso tempo, Michele arriva con i due orologi in mano – ha ottenuto il prezzo che era disposto a spendere! Mi racconta però che il venditore ha cercato di rifilargli altri due orologi, e non quelli che Michele ha scelto, per fortuna se n’è accorto e si è fatto dare gli orologi che piacevano a lui. Soldi buttati via ovviamente perché gli orologi sono durati poco, ma almeno si è divertito!

Le regole base per contrattare a Bangkok

Allora come avete visto, si può contrattare tanto ma non ne vale la pena, perché giustamente chi abbassa il prezzo vuole ricevere qualcosa in cambio, quindi:

  • contrattare è cosa buona e giusta perché fa parte della tradizione, purché non diventi una cosa fastidiosa/dannosa per entrambe le parti
  • magari contrattare vi diverte, ma dovete mettere in conto di perdere tanto tempo in caso vogliate abbassare di molto il prezzo e onestamente, non so quanto ne valga la pena, visto il tasso di conversione
  • se doveste ritrovarvi nella nostra stessa situazione che abbiamo vissuto noi con i tuk-tuk, sarebbe frustrante sia per voi che per chi ha abbassato il prezzo e dopo non ha guadagnato nulla dalle commissioni dei vari negozi in cui vi ha portato

Ciò che mi sento di dirvi per evitare di ritrovarvi in situazioni spiacevoli è di osservare le seguenti ‘regole’:

  • siate sempre educati: anche se vi arrabbiate durante o dopo la trattativa, mantenete toni pacati, evitate parolacce o imprecazioni. Vi ricordo che siete in un paese straniero e per quanto possiate essere protetti in qualità di ‘turisti’ non sarebbe piacevole ritrovarsi in una stazione di polizia, soprattutto se non parlate la lingua del posto e il vostro inglese non è perfetto
  • per voi è un gioco, per chi lavora è la pagnotta da portare a casa quindi ok contrattare, ma non esagerate
  • non tanto i tuk-tuk, ma piuttosto nelle bancarelle, vi spareranno prezzi davvero alti sapendo che giocherete al ribasso: se dopo la contrattazione il prezzo vi sembra comunque alto, rifiutate con garbo e andatevene, probabilmente non era un affare così vantaggioso!
  • tenete sempre a portata di mano un’app per fare la conversione o una calcolatrice, per quanto siate bravi in matematica, può sempre tornare utile
  • fate attenzione a ciò che comprate: “non è tutto oro quel che luccica”!
  • evitate di tirarla troppo per le lunghe: siete in Thailandia per visitare il Paese e fare esperienze, non ha senso che trascorriate ore e ore per una contrattazione che probabilmente per voi era già vantaggiosa in principio oppure per un oggetto che durerà poco (attenzione alla qualità!)

Spero che la nostra esperienza e questi suggerimenti possano esservi utili nel caso vi trovaste nella situazione di contrattare a Bangkok, se avete altri consigli che magari avete applicato in qualche altra parte del mondo, scrivetemeli nei commenti. È vero che ogni Paese ha le sue regole e logiche per la contrattazione, ma magari la vostra esperienza può tornare utile a qualcuno, me inclusa!