Sei un’au pair e stai pensando “voglio tornare a casa”, l’esperienza che stai facendo non è come te l’aspettavi? Sei finita in una famiglia in cui non ti trovi bene o i bimbi che ti sono stati affidati sono delle piccole pesti? Sei nel posto giusto! In questo articolo troverai dei suggerimenti su come affrontare la situazione.
Au pair: voglio tornare a casa
Altro che Mamma, ho perso l’aereo, sei più nella situazione Mamma voglio tornare a casa! Non ne puoi più di quello che stai vivendo, i bimbi ti fanno impazzire e la famiglia ancora di più? Cosa fare quando ci si trova in questa situazione?
In base a come hai iniziato quest’esperienza ci sono degli step che puoi percorrere per uscire da questo incubo.
Au pair esperienza negativa
Au pair tramite agenzia
Se per trovare la famiglia ospitante ti sei rivolta ad un’agenzia potrai rivolgerti direttamente a loro e dire loro che non ti trovi bene. La prima soluzione che ti proporranno sarà quella di provare a parlare con la famiglia – cosa che tu magari hai già provato a fare. Se invece non lo avessi fatto potrebbe essere un ottimo punto di partenza, se non altro dimostrerà alla famiglia la tua maturità e la tua disponibilità a trovare una soluzione che vada bene ad entrambi.
Se hai già parlato con la famiglia e ti sei trovata davanti un muro, oppure se non ti interessa parlarne perché il tuo unico desiderio è quello di andartene, sii chiara fin da subito con l’agenzia in modo che possano attivarsi in tal senso. A questo punto ti proporranno di trovare una nuova famiglia ospitante. Se hai voglia di dare un’altra chance a questa esperienza per non tornare a casa con il rimorso di non aver tentato questa è una buona soluzione, tra l’altro essendo già lì magari hai anche la possibilità di conoscere la famiglia di persona (che è sicuramente diverso dal parlarci tramite mail o webcam) e renderti conto se può fare al caso tuo.
Se sei fuori Europa ti consiglio di considerare attentamente questa possibilità, nel caso tu avessi già comprato il biglietto aereo per una data specifica in futuro non è detto che tu riesca ad anticiparla e potrebbe costare un bel po’! Se invece sei in Europa anche acquistando un nuovo biglietto non dovresti spendere una fortuna.
Se anche questa soluzione non ti sembra percorribile, allora non ti resterà che chiedere all’agenzia di trovare una sostituta o un sostituto in modo che tu possa tornare a casa al più presto. L’agenzia probabilmente ti chiederà di pazientare qualche giorno finché non trovano un rimpiazzo, in modo da non creare troppe difficoltà alla famiglia, che ti ricordo paga l’agenzia per questo servizio.
A meno che non ci siano problemi molto gravi di maltrattamento o sfruttamento immagino che tu possa fare un piccolo sforzo, se però la situazione è davvero insostenibile per i motivi di cui sopra allora comunica all’agenzia che te ne andrai il giorno stesso e lascia una traccia scritta (mail o lettera) del perché te ne sei andata. Se ci sono situazioni gravi, l’agenzia infatti deve essere messa al corrente per evitare che altre au pair debbano affrontare gli stessi problemi in futuro.
In ogni caso se volete approfondire il discorso dei diritti au pair, vi segnalo questo sito molto valido.
Au pair fai-da-te
Se per trovare la famiglia ospitante ti sei registrata a qualche gruppo Facebook o forum online, non hai un punto di riferimento a cui rivolgerti per risolvere la situazione al tuo posto.
Hai due opzioni:
- La prima è di parlare con la famiglia ospitante ed esprimere il tuo malessere. Se sono persone intelligenti e comprensive, proveranno a trovare insieme a te una soluzione. In questo caso puoi dar loro un po’ di tempo e se le cose non cambiano ti resta la soluzione due.
- Dai il preavviso di licenziamento: anche se non hai un contratto sarebbe meglio che tu dessi qualche giorno (io direi almeno una settimana) di preavviso. Comunica alla famiglia ospitante di volertene andare perché l’esperienza non è come te l’aspettavi, sii aperta e sincera, non dir loro semplicemente “voglio tornare a casa” perché non servirà a nessuno, né a te per far capire loro quali sono le cose che non vanno, né a loro per non ripetere gli stessi errori con la prossima ragazza alla pari che ospiteranno.
- Se vuoi far loro un favore, puoi anche offrirti di aiutarli a trovare una nuova au pair. Non è detto infatti che perché tu ti sei trovata male, sia lo stesso per chiunque altro. Magari c’è un’incompatibilità di carattere, oppure un problema di comunicazione, che con un’altra au pair non ci sarebbe. L’interruzione del percorso au pair non dev’essere per forza un incubo ma può essere una transizione verso esperienze migliori per entrambe le parti.
Considerazioni finali
Se la tua esperienza non è stata come te l’aspettavi non pensare che tutte le esperienze all’estero debbano essere negative. Sicuramente ci sono delle difficoltà oggettive come il doversi adattare a una cultura diversa dalla propria, a delle usanze e delle tradizioni diverse, a un cibo diverso. Questo non è semplice, soprattutto se non si è molto abituati a viaggiare. Inoltre, a seconda del carattere di ciascuno di noi, possono esserci delle difficoltà soggettive come la nostalgia di casa e dei nostri cari o appunto delle incompatibilità di carattere con chi ci ospita.
Questi fattori però cambiano ad ogni esperienza, così come cambiamo noi. Quindi se ora vi state dicendo “voglio tornare a casa” non è detto che facendo un’altra esperienza come au pair o diversa la situazione si ripeta!
Io non ero la stessa persona quando ho fatto la ragazza alla pari in Francia di quando sono andata in Erasmus in Belgio o di quando sono andata a cercare lavoro a Londra. Quindi datevi una seconda chance se avete voglia di fare un’altra esperienza all’estero. Ne vale sempre la pena e lo dimostrano le tante esperienze positive raccontate anche qui su questo blog!