Vi è mai capitato di trovarvi in una stazione straniera, circondati da cartelli incomprensibili, con la sensazione di essere completamente fuori posto? O magari in un ristorante tipico, davanti a un menù tutto in ideogrammi, senza una foto a cui aggrapparvi?

Viaggiare è una meraviglia, certo. Ma quando non conoscete nemmeno le parole essenziali del luogo in cui vi trovate, tutto può diventare un po’ più complicato. Ed è proprio per questo che conoscere — anche solo un po’ — la lingua del posto può trasformare ogni viaggio. Parlare la lingua del posto può rendere il vostro viaggio più profondo, più autentico, più vostro.

Perché dovreste conoscere la lingua del paese che visitate

Ci sono diversi motivi per imparare almeno qualche frase ed espressione nella lingua del paese che visitate. Vediamo i principali.

Un vantaggio pratico immediato

Capire una lingua, anche solo a livello base, vi regala una cosa preziosa: la libertà. Vi permette di leggere un’insegna o un orario del treno, afferrare un avviso importante, ordinare il piatto giusto (senza brutte sorprese), chiedere indicazioni senza dover mimare ogni parola con le mani.

Quando non dovete sempre affidarvi a Google Translate o a una connessione internet ballerina, vi muovete con più sicurezza e autonomia. E in caso di emergenza — che si tratti di smarrire il passaporto o sentirvi male — saper dire anche solo poche frasi può fare davvero la differenza.

parlare la lingua

Una porta aperta sulle persone

Parlare la lingua locale, anche solo qualche parola, cambia il modo in cui venite percepiti. Un semplice “ciao”, “per favore” o “grazie” nella lingua del posto può rompere il ghiaccio e aprire un sorriso. È un piccolo gesto che dice: “Sono qui con rispetto. Voglio capire. Non voglio solo guardare.”

Ed è qui che smettete di essere semplici turisti e iniziate a viaggiare davvero. Le storie più belle, quelle che ricordate con più affetto, spesso nascono proprio da un breve scambio con un abitante del posto, magari al mercato o su un treno.

Rispettare la cultura, farsi accogliere

Impegnarsi a usare la lingua locale è anche un segno di rispetto verso la cultura che vi ospita. Non importa se non siete fluenti: ciò che conta è provarci. In tanti paesi, questo atteggiamento viene apprezzato e ripagato con una maggiore apertura, fiducia e disponibilità.

E così vi ritrovate a vivere momenti più autentici, più umani, meno filtrati dall’esperienza turistica standard.

Imparare sul campo: non serve essere perfetti

Non dovete padroneggiare una lingua per usarla. Basta poco: una quindicina di frasi utili imparate prima della partenza (saluti, numeri, direzioni, emergenze), un’app come MosaLingua o Babbel da usare nei momenti morti, e la voglia di buttarvi, anche facendo errori.

Paradossalmente, sono proprio gli errori a insegnarvi di più. E spesso diventano aneddoti divertenti da raccontare al ritorno.

Se invece puntate a un livello più solido, magari per viaggiare più a lungo, studiare o lavorare all’estero, potete valutare certificazioni come: il TOEFL – Test of English as a Foreign Language promosso da PuntoNet Formazione, pensato per chi vuole dimostrare competenze in inglese accademico, il DELE – Diploma de Español como Lengua Extranjera, rilasciato dall’Istituto Cervantes e riconosciuto a livello internazionale, oppure il DELF/DALF – Diplôme d’Études/Approfondi en Langue Française, gestito dal Ministero dell’Istruzione francese.

La lingua: molto più di uno strumento

Per chi viaggia con il cuore aperto, la lingua non è solo un mezzo per orientarsi. È una chiave per decifrare il mondo, per cogliere sfumature culturali invisibili a chi resta in superficie. È un gesto che crea empatia e connessione. È un modo per imparare attraverso l’esperienza, vivendo le parole sulla propria pelle.

La lingua è il primo passo verso l’incontro

Ricordate quel ristorante dove non capivate nulla del menù? Magari, alla fine, avete detto “grazie” nella lingua giusta. E il sorriso del cameriere vi ha fatto sentire meno stranieri. Ecco il potere delle parole. Parlare la lingua del posto non significa solo capire cosa sta succedendo. Significa sentirsi parte di ciò che accade, anche solo per un istante. 

Per il vostro prossimo viaggio, imparate anche solo poche parole. Forse non cambierete il mondo. Ma cambierete il vostro modo di guardarlo.