Quando si pensa al Salento, a tutti vengono immediatamente in mente le spiagge ed il mare cristallino, la vita notturna di Gallipoli o le straordinarie chiese barocche di Lecce, simboli monumentali di uno straordinario periodo di fioritura artistica e culturale.
Ma spingendosi ancora più a sud, fino a toccare il punto più orientale della nostra penisola, si giunge ad ammirare un’altra cittadina dal fascino irripetibile, tale da meritare sicuramente una visita: stiamo parlando di Otranto.
Il suo maestoso castello, edificato per volere degli Aragonesi e posto in posizione dominante sul suggestivo borgo antico, custodisce la memoria storica di un passato in cui Otranto era sede di un porto celebre e prestigioso, centro di snodo di importanti traffici commerciali. Le ricchezze e la posizione strategica del paese, proteso sul mare Adriatico, facevano sì che esso fosse costantemente minacciato dal rischio di invasioni, da parte tanto di occasionali predoni quanto di flotte organizzate: tristemente celebre rimase l’assalto portato dagli Ottomani nel 1480, durante il quale gli otrantini mostrarono una incredibile capacità di resistenza all’assedio.
Più di ottocento di loro, dopo aver rifiutato di arrendersi e di abiurare alla fede cristiana, furono barbaramente massacrati dagli invasori: ancor oggi essi vengono ricordati Martiri di Otranto, e rappresentano un nobile esempio di eroismo, tenacia e attaccamento ai propri valori e alla propria terra, giunto fino all’estremo sacrificio della vita.
L’assedio, comunque, si concluse con un insuccesso per gli Ottomani, che a distanza di un solo anno subirono il contrattacco aragonese e furono respinti dal Salento. Quell’evento segnò profondamente la storia della cittadina, che da allora si dotò di imponenti strutture difensive; la sua più ampia spiaggia, inoltre, in memoria di quegli eventi prese il nome di Baia dei Turchi, poiché proprio in quel luogo era avvenuto lo sbarco dei soldati ottomani.
Le meraviglie del borgo
Il glorioso passato di Otranto, segnato da eventi di così grande rilevanza storica, si palesa ancor oggi attraverso i monumenti presenti nel borgo.
Cominciamo il nostro percorso dalle architetture civili: il centro storico, infatti, è tutto circondato da maestose mura, innalzate nel tardo Quattrocento per proteggere la città e i suoi abitanti da possibili nuovi attacchi provenienti dal mare. Alle stesse esigenze difensive doveva rispondere la costruzione del possente castello aragonese: posto su una lieve altura, con i suoi enormi bastioni sovrasta l’intero abitato, di cui ha costituito per secoli l’inespugnabile roccaforte.
Otranto, però, non è celebre soltanto per ragioni militari: anche l’arte religiosa ha avuto un ruolo importante nella storia del paese, per secoli sotto l‘influenza bizantina. La più interessante traccia di questa lunga dominazione è certamente rappresentata dalla piccola Basilica di San Pietro, che custodisce splendidi affreschi risalenti addirittura al X secolo.
L’unione di influenze bizantine e della tradizione artistica occidentale appare invece evidente quando si oltrepassa il portale romanico della splendida Cattedrale di Otranto. L’interno dell’edificio cattura le attenzioni di ogni visitatore, e deve, curiosamente, la sua unicità alla pavimentazione: l’intera superficie della chiesa è infatti decorata da un gigantesco mosaico pavimentale, opera di Pantaleone, monaco e artista operante in Salento nella seconda metà del XII secolo.
La ricchissima serie di immagini, realizzate tramite l’accostamento di piccole tessere e quasi sempre in ottimo stato di conservazione, comprende scene differenti, tratte dall’Antico Testamento, dalla letteratura e dalla storia. I turisti si perdono ad ammirarle e a cercare di indovinarne personaggi e significati, fino a giungere all’altare ed alla cripta, vero cuore del culto.
Uscendo dalla chiesa, infine, ci si può perdere tra i numerosi vicoli del borgo, dove sono presenti numerose botteghe artigianali e negozi di souvenir: al termine della passeggiata si potrà tornare ad ammirare l’azzurro del mare e del cielo, magari gustandosi un buon gelato seduti sulle panchine del moderno lungomare, che segue in gran parte il medesimo percorso delle mura.
Spiagge da favola: la Baia dei Turchi
Detto delle bellezze artistiche e culturali di questa splendida area del Salento, non ci resta che parlare del suo mare: il turismo balneare, infatti, è l’altra grande risorsa di Otranto. Tra le spiagge più suggestive va sicuramente segnalata la già citata Baia dei Turchi, distante soltanto pochi chilometri dal centro cittadino e facilmente raggiungibile sia in auto che con i mezzi di mobilità urbana. Qui ad esempio è possibile soggiornare in una delle masserie più belle vicino a Otranto, ovvero Masseria Mongiò, la soluzione ideale per una vacanza tra mare e campagna.
Questa baia sabbiosa costituisce uno dei luoghi più interessanti all’interno dell’Oasi protetta di cui fa parte, quella dei Laghi Alimini, e si rivela il posto perfetto per i villeggianti che amano stare a contatto con la natura incontaminata. Ai tratti di spiaggia se ne alternano altri di bassa scogliera, ancor meno toccati dall’insediamento umano: tratto comune all’intera area è invece rappresentato dalle acque limpide e cristalline, che invitano tutti a un bagno rigenerante.