Tra i tanti motivi che spingono le persone a trasferirsi all’estero, e nel caso specifico a trasferirsi a Barcellona, c’è e ci può essere anche l’amore. È il caso di Martina, che ha seguito il marito spagnolo in Catalogna e da lì non è più tornata.
Quando si dice ‘ti seguirei in capo al mondo’ non si pensa che potrebbe davvero capitare. È stato così per Martina, anche se ‘in capo al mondo’ non era così lontano.
Martina ha deciso di seguire l’amore e nel 2018 ha deciso di trasferirsi a Barcellona con il marito spagnolo che dopo qualche anno in Italia sentiva nostalgia di casa. Se all’inizio questa ‘non scelta’ l’ha fatta penare un pochino, dopo si è rivelata una decisione vincente ed ora Martina vive serenamente il trasferimento in terra spagnola.
La nascita del suo bimbo e l’adattamento alla cultura straniera, che come ricordo sempre, non è immediato, hanno fatto sì che ora Martina sia felice della sua scelta. Nell’intervista ci racconta meglio le sue sensazioni e offre consigli pratici a chi sta pensando di trasferirsi a Barcellona o più in generale in Spagna.
Trasferirsi a Barcellona: intervista a Martina
Quando ti sei trasferita in Spagna?
Mi sono trasferita in Catalogna due anni fa, nel 2018.
Trasferirsi a Barcellona: cosa ti ha spinto a fare questa scelta di vita?
Curiosamente non è stata una scelta mia: mio marito è spagnolo e dopo sei anni di convivenza a Milano sentiva nostaglia della sua terra natale. Si è messo a cercare e ha ricevuto un’offerta di lavoro molto allettante, abbiamo fatto le valigie e ci siamo trasferiti!
Qual è l’aspetto che ti piace di più del vivere a Barcellona
Senza dubbio il fatto di poter conoscere meglio la cultura locale: la Spagna mi ha sempre affascinato già da prima di conoscere mio marito, ma vivere qui mi ha permesso conoscere molti aspetti che ignoravo totalmente prima di trasferirmi.
Un aspetto fantastico di Barcellona e della Catalogna in generale è che è una terra piena di patrimoni dell’Umanità (mia passione da sempre che cerco di raccontare nel mio blog Mamma, Unesco a fare un giro): ho avuto la possibilità di visitare il monastero cistercense del Poblet, patrimonio UNESCO, ma l’aspetto più emozionante è stato la possibilità di poter dormire all’interno del monastero, un’esperienza che consiglio a tutti!
Trasferirsi e vivere in Spagna: l’aspetto che ti è piaciuto di meno
Trasferirmi qui mi ha fatto capire come il conflitto tra indipendentisti catalani e nazionalisti spagnoli sia molto vivo e molto divisivo per la società catalana
Cosa ti manca dell’Italia?
La nostalgia della famiglia e degli amici, a volte si fa sentire molto.
Hai incontrato delle difficoltà nell’ambientarti dopo esserti trasferita a Barcellona?
Lo scoglio più grosso da affrontare per un italiano che si trasferisce in Spagna è riuscire a ottenere il NIE, número de identidad para extranjeros. Il NIE serve per identificarci a livello amministrativo e fiscale: il primo step per poter cercare lavoro, avere accesso alla salute pubblica etc.
Il problema è che oggigiorno è difficilissimo riuscire a ottenere un appuntamento alla Comisaria de Extranjeria che rilascia questo preziosissimo documento: si può prendere appuntamento solo online e appena vengono inserite nuove date i posti vengono occupati nel giro di pochi minuti. Bisogna avere molta pazienza e collegarsi varie volte al giorno durante settimane per riuscire a ottenere l’appuntamento.
Altra questione spinosa è il fatto che per poter iniziare a lavorare i datori di lavoro richiedono il NIE ma senza un lavoro le autorità si rifiutano di rilasciartelo: nel mio caso per riuscire nell’impresa il mio datore di lavoro mi ha firmato un precontratto finalizzato all’ottenimento del NIE. Una bella gatta da pelare vi assicuro!
Quali competenze hai acquisito a livello personale e/o professionale?
Il fatto di lavorare ed esprimermi costantemente in spagnolo ha fatto molto migliorare la mia conoscenza della lingua.
Quali raccomandazioni daresti a chi volesse trasferirsi a Barcellona o all’estero in generale?
Informarsi prima di fare il grande passo, ma se siete sicuri di quello che state per fare non ci pensate su troppo: buttatevi e non ve ne pentirete!
In breve, quali sono gli step da fare per trasferirsi a Barcellona?
Prima di partire potete già iniziare a cercare un appartamento o una stanza in affitto a Barcellona. Il gruppo facebook Italiani a Barcellona può essere un buon punto di partenza per orientarvi. Come dicevo prima una volta arrivati dovete assolutamente riuscire a ottenere il NIE.
Quando avrete un contratto di lavoro, potrete iscrivervi alla Seguridad Social e avere accesso alla sanità pubblica spagnola che, per chi non lo sapesse, è completamente gratuita. Lo step successivo sarà trasferire la residenza qui (certificado de empadronamiento) e se pensate di trasferirvi per un lungo periodo iscrivervi all’AIRE, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero.
Se tornassi indietro, rifaresti questa scelta?
Una volta superato lo shock iniziale di essermi trasferita senza averlo scelto personalmente, ho iniziato sempre di più a considerare Barcellona come la mia casa. Da quando a maggio è nato mio figlio Leonardo, questo sentimento si è rafforzato ancora di più e ora posso dire che sono contenta della scelta fatta due anni fa. In bocca al lupo a tutti quelli che hanno intenzione di trasferirsi qui!