Quando l’Associazione Italiana Travel Blogger ci ha proposto un blog tour a Pompei, ce lo siamo chiesti anche noi, pur essendo la nostra prima volta in città: cosa fare a Pompei oltre agli scavi? Ed era proprio questo il filo conduttore della nostra visita, ovvero scoprire cosa si può fare a Pompei oltre a visitare gli scavi archeologici celebri in tutto il mondo, che però lasciatemelo dire, vanno visitati perché sono assolutamente meravigliosi!
Pompei DMC che ha organizzato questo weekend alla scoperta di Pompei voleva proprio che scoprissimo la Pompei da vivere. Quindi, coinvolgendo varie aziende del territorio, ci ha portato a scoprire eccellenze enogastronomiche, murales, il Santuario di Pompei e altro ancora.
Tante le realtà coinvolte nel nostro fantastico blog tour: Mercato Pompeiano Pizzeria, Mercato Pompeiano Ristorante, Caupona, Kimiya Taste Hub, Mastro Fornaio Panicificio Esposito, Bosco de’ Medici Winery & Resort, Felicia D’Amora (guida turistica), Nello Petrucci & Pompei Street Festival, Audiotours. Realtà che hanno collaborato nell’ottica di valorizzare un turismo che va oltre gli scavi ed amplia le proprie vedute.
Io sono Elisa, Travel Blogger
a cui piace raccontare persone,
luoghi e attività particolari.
Sul blog racconto i miei viaggi in famiglia
e aiuto i miei lettori ad organizzare i propri viaggi.
Seguitemi anche su Instagram
per consigli di viaggio e tanto altro.
Ma veniamo a noi, cosa fare a Pompei oltre agli scavi? Ecco qui un itinerario ricco per scoprire altro oltre al Parco Archeologico.
Cosa fare a Pompei oltre gli scavi
Scoprire le eccellenze enogastronomiche del territorio
Pizzeria Mercato Pompeiano
Un viaggio e di conseguenza la conoscenza di un territorio, per me, passa indissolubilmente anche dagli ingredienti, dai piatti e dai vini locali. Non siete d’accordo? Quando visito un posto, assaggio sempre i piatti della tradizione locali, frequento ristoranti, visito aziende vitivinicole. In questo modo, conosco persone e di conseguenza riesco a capire meglio la realtà in cui mi trovo.
Abbiamo iniziato la nostra conoscenza enogastronomica di Pompei dalla Pizzeria Mercato Pompeiano, in pieno centro e quindi comodamente raggiungibile a piedi se alloggiate in uno dei tanti B&B del centro storico.
Se vi piace la pizza, quella della Pizzeria Mercato Pompeiano vi delizierà il palato nelle sue varianti classiche, specifiche del Mercato e vegan. Ma a fare da cornice alle pizze, ci sono tutta una serie di piatti che vale assolutamente la pena provare, anche se poi arriverete alla pizza quasi sazi (io sono convinta che per pizza e dessert ci sia sempre posto, però non faccio testo perché mangerei pizza a qualsiasi ora del giorno!).
Noi abbiamo assaggiato diversi antipasti, tra i quali: polpette di vario tipo e arancini, che sono tra le specialità della casa e della zona! Gli ingredienti utilizzati sono di primissima qualità e sono tutti in bella vista, cosicché se lo si desidera, si possono acquistare per riproporre a casa propria le specialità assaggiate!
Arrivati alla pizza, abbiamo assaggiato diverse versioni, ma devo dire che la classica pizza margherita è sempre la migliore.
Ristorante Mercato Pompeiano
Il giorno successivo abbiamo replicato con il pranzo al Ristorante Mercato Pompeiano, sempre della stessa gestione e con gli stessi principi: materie prime di altissima qualità, cucina a vista e un ambiente molto piacevole.
Qui abbiamo assaggiato diversi antipasti, tra cui salumi e formaggi, verdure di stagione, e di nuovo polpette. Quello che da noi in Veneto è considerato un secondo ed è solitamente accompagnato da un contorno, qui è proposto in tantissime versioni diverse e golose proprio prima di iniziare il pasto vero e proprio.
Come primo abbiamo assaggiato una pasta che era la fine del mondo: il fusillone alla Partenope, un piatto con pasta di grano duro (bio) trafilata al bronzo, pomodorini gialli, alici di Cetara e stracciata di bufala, olio EVO e sale marino di Trapani. Scommetto che un po’ di fame vi è venuta a leggere gli ingredienti, non è vero?
Bosco de’ Medici Winery & Resort
Nel pomeriggio abbiamo visitato l’azienda vinicola Bosco de’ Medici Winery & Resort, poco lontana dal centro di Pompei, e scoperto la sua storia, che è una di quelle storie che piacciono a me e di cui voglio parlarvi meglio in un articolo dedicato. Vi racconto qualcosina in breve, soprattutto sulla nostra esperienza.
La storia dell’azienda affonda le sue radici nei primi anni del Novecento, quando nonno Raffaele scoprì la sua passione per la viticoltura, passeggiando tra i filari di proprietà, nelle vigne vesuviane, e iniziò a fare i primi esperimenti di vinificazione. Esperimenti che poi, col tempo, hanno portato all’eccellenza vinicola di oggi, con proposte legate alla particolarità del terreno e del territorio.
Noi abbiamo fatto un tour dei vigneti con degustazione, in particolare per scoprire il vigneto sperimentale, le particolarità del terreno vesuviano e poi assaggiare i vini principali dell’azienda, ovviamente accompagnate da qualche stuzzichino. Il vino che ho preferito? Il Vesevius Charmat, uno spumante metodo classico perfetto per ogni occasione!
Se amate i vini, dovete assolutamente includere l’azienda nel vostro itinerario di Pompei!
Mastro Fornaio Panicificio Esposito
Dopo aver degustato degli ottimi vini da Bosco De’ Medici, siamo andati a scoprire come viene fatto il pane degli antichi, il Panis Pompeii presso il Panificio Esposito. La ricetta è ovviamente top secret, ma di sicuro c’è dietro una sapiente lievitazione dell’impasto di farina, viene utilizzato il mosto di vino rosso, e gli altri ingredienti genuini utilizzati sono miele, fichi, latte di capra, succo di melograno, noci ed aroma d’anice. Insomma, un pane davvero unico!
Ma non è l’unico prodotto che potrete assaggiare, infatti Mastro Fornaio Panificio Esposito propone anche altri prodotti della tradizione pompeiana come pastiere napoletane, casatielli salati e dolci, panettoni, focacce, saltimbocca, pizze in svariati e squisiti gusti, biscotti, freselle, taralli ed una ricca pasticceria da forno.
Un segreto il Mastro Fornaio ce lo ha svelato, la pizza la fa lievitare per 24h a temperature ambiente in casse di legno. Che sia questo il trucco per una pizza leggera e digeribile? Chissà!
Cena come gli antichi romani da Caupona
La “Caupona” era un’osteria, un luogo dove gli antichi pompeiani consumavano abitualmente i loro prandium (pranzo quotidiano). Ed è proprio questo il punto di partenza di questo ristorante molto particolare poco lontano dal centro di Pompei.
Caupona permette ai suoi ospiti di fare un salto nel passato e capire, fin dall’ingresso, com’era un tipico pasto romano. L’atmosfera riproduce fedelmente quella che era appunto un’osteria, così come gli interni e gli oggetti di arredamento. Sedie e tavole in legno massiccio, stoviglie in terracotta e tuniche romane permettono di calarsi perfettamente nella parte.
A tavola sono serviti i piatti tipici dell’Antica Roma, con ingredienti genuini e sapientemente ricercati per creare un’esperienza enogastronomica di altissima qualità.
Kimiya Taste Hub
Se invece siete alla ricerca di un aperitivo un po’ diverso dal solito, lo potete trovare da Kimiya Taste Hub, dove sono serviti cocktail di ogni tipo ma anche birre artigianali che appassioneranno gli amanti del genere.
Le bevande sono accompagnate da stuzzichini interessanti e particolari, che permettono ancora una volta di apprezzare la tradizione culinaria pompeiana.
Scoprire la città attraverso i murales
Se invece siete stanchi di mangiare e volete scoprire la città camminando un pochino, non c’è miglior modo di farlo se non con il naso all’insù alla ricerca dei 50+ murales sparsi per la città. Murales che decorano diverse facciate di palazzi pubblici e privati e che raccontano storie, di denuncia sociale, di sport, di bellezza non convenzionale.
Ma facciamo un passetto indietro, i murales sono arrivati in città grazie al Pompei Street Festival. Il Pompei Street Festival è un festival internazionale di arte urbana nato con l’obbiettivo di creare una community globale di artisti e pensatori, far connettere le persone e far conoscere al grande pubblico le diverse espressioni dell’arte.
Nato da un’idea dell’artista Nello Petrucci, il festival ha visto quest’anno la sua terza edizione. Gli artisti provenienti da tutto il mondo si riuniscono a Pompei per trasformare le strade e i muri della città in opere d’arte viventi, che raccontano storie di speranza, resilienza e consapevolezza ambientale.
Le tematiche sociali e ambientali sono al centro di ogni opera esposta. Le opere d’arte affrontano questioni urgenti come l’uguaglianza di genere, l’ambiente, la protezione dell’ambiente, e molti altri problemi che affliggono il nostro pianeta. Questi artisti impegnati utilizzano il loro talento per suscitare emozioni, scuotere le coscienze e spingere le persone a riflettere sulle sfide globali che dobbiamo affrontare insieme.
https://www.pompeistreetfestival.it/the-festival
L’opera che mi ha emozionato maggiormente è quella dell’artista olandese GOMAD, uno street artist daltonico che nell’opera “Guarda il cielo minaccioso” ha voluto raccontare la storia di una giovane donna che ha perso il suo ragazzo, ucciso da un gruppo di ragazzi, semplicemente perché l’aveva difesa dopo un episodio di catcalling.
La ragazza guarda il cielo sperando di scorgere il suo amato in paradiso. L’uccello cardinale che simboleggia il ragazzo ci dice che egli resterà vivo nel cuore di chi lo ama. I fiori sono un conforto perché permettono di comunicare col defunto senza parole. In particolare la rosa nei capelli è simbolo di amore e caducità. L’opera è dedicata a Raffaele Cesarano, ragazzi di Pompei, vittima di un’assurda violenza di gruppo.
Cosa fare a Pompei oltre agli scavi: il Santuario della Beata Vergine Maria del Santo Rosario di Pompei
Andare a Pompei e non vedere il Santuario è un po’ come andare a Roma e non vedere San Pietro. Tanta è l’importanza di questo santuario per la gente del posto, e in effetti devo ammettere che la sua presenza si sente non appena si arriva in centro a Pompei.
Noi sfortunatamente non siamo riusciti a salire sul Campanile a causa della pioggia, ma la vista da lassù dev’essere proprio suggestiva, perché si vedono sia Pompei che gli scavi! Tornerei a Pompei anche solo per salire sul campanile, sono una fan delle viste dall’alto.
Importante per Pompei e per il suo Santuario, è la figura del Beato Bartolo Longo, considerato il fondatore della Nuova Pompei. Uomo che credeva nell’istruzione, nella preghiera, e soprattutto nel poter recuperare anche i figli dei carcerati proprio attraverso l’istruzione, e anch’essi, a loro volta, avrebbero potuto salvare i loro genitori dalla disperazione.
A lui sono attribuite numerose grazie ricevute, lo testimonia il fatto che i fedeli, ottenuta la grazia, hanno inviato al Santuario foto, diplomi di laurea, quadri in argento raffiguranti le parti del corpo guarite per sua intercessione in segno di ringraziamento. E sono davvero tantissime le testimonianze.
Cosa fare a Pompei oltre agli scavi: ricapitoliamo
Insomma, come avete letto in questo articolo c’è moltissimo da fare a Pompei oltre visitare gli scavi, che devono essere visitati assolutamente! Ma la città non è solo quello, ci sono tante eccellenze enogastronomiche da scoprire, i murales che danno colore e vita alla città rendendola moderna e al passo con i tempi, e il Santuario, che anche se non si è credenti è veramente qualcosa di bello.
E poi, non dimentichiamo, potete sempre fare shopping per le vie del centro, mangiarvi un dolce tipico del posto in una delle tante pasticcerie, o semplicemente godervi l’atmosfera di una città accogliente e aperta al turismo.
*Questo post contiene link affiliati. Ciò significa che se acquisti prodotti e/o servizi attraverso questi link, io riceverò una piccola commissione er sostenere il mio progetto, ma per te non ci sarà alcuna differenza sul prezzo finale.