Trasferirsi a Parigi e più in generale come trasferirsi in Francia è un argomento che interessa a molti di voi. In questo articolo troverete un’utilissima guida per muovervi tra i documenti e la burocrazia francese.
Trasferirsi a Parigi e più in generale come trasferirsi in Francia è un argomento che interessa a molti di voi. Come lo so? Semplicemente perché l’articolo Trasferirsi in Francia è uno dei più letti di sempre sul mio blog. Per darvi maggiori informazioni e soprattutto informazioni pratiche su come trasferirsi in Francia e nello specifico su come trasferirsi a Parigi ho chiesto aiuto a Fabiana, autrice del blog Carolina va in città nonché expat in Francia che ha scritto la guida che segue.
Affascinati dalla Ville Lumière, promessi chef stellati, studenti di moda o in Erasmus e/o qualunque altro desiderio vi abbia spinto a trasferirvi nella città dell’amore o se state solo pensando che trasferirsi a Parigi potrebbe essere una cosa di vostro interesse, eccovi una piccola guida di sopravvivenza alla giungla delle scartoffie da compilare per poter vivere nella bella e folle capitale francese.
Di seguito vi riepilogo i documenti essenziali da dover richiedere una volta arrivati a Parigi con l’intento di rimanerci. Seguendo questi step avrete un’idea dei primi passi da fare e non sarete spaesati una volta sul posto.
Ma prima di tutto, se non conoscete la lingua francese o se avete necessità di rinfrescarla, anche in vista di eventuali colloqui di lavoro, ecco qui una risorsa fantastica per imparare il francese: 17 Minute Languages. Un corso completo che vi permetterà di acquisire le conoscenze necessarie per affrontare la vostra nuova vita in Francia.
Trasferirsi a Parigi: la guida passo dopo passo
STEP 1: Missione casa.
Trovare casa a Parigi è di per sé un lavoro quindi rimboccatevi le maniche, munitevi del magico DOSSIER e preparatevi a consumare le suole delle scarpe nel girare tutta Parigi alla ricerca dell’appartamento o della camera perfetta. Ah! Ovviamente il “perfetto” in questo caso è relativo; vedrete case improponibili, bagni sul pianerottolo, bagni in comune, bagni in cucina, addirittura docce in cucina, ascensori inesistenti e muffa tanto che da questa esperienza potrebbero scriverci un libro, o farne una web-series come i Ritals.
Ad ogni modo non demordete, il vostro appartamento è lì da qualche parte che aspetta solo di essere scovato tra i tanti annunci giornalieri e sappiate che, a meno di un colpo di fortuna, ci impiegherete da un mese a tre per trovare una casa decente contando solo sulle vostre forze.
La nota positiva è che con tutto questo camminare a destra e sinistra imparerete in men che non si dica a districarvi tra le varie linee del metrò e a capire le distanze.
I siti per cercare una sistemazione ad oggi sono i seguenti: leboncoin, pap.fr, seloger.
Ma arriviamo al punto pratico: come si prepara il tanto richiesto DOSSIER?
Ecco cosa deve contenere:
- Il contratto di lavoro (se a tempo indeterminato 1 punto in più per voi);
- Le ultime 3 buste paga (considerate che lo stipendio dovrebbe essere 3 volte superiore all’affitto);
- Un garante francese. Non lo avete? 4 o 5 punti in meno per voi ma non rassegnatevi, continuate a cercare e nel frattempo chiedete aiuto alla vostra azienda o provate a richiedere il Garante Visale (gratis e online) che non è molto ma può essere una pezza d’appoggio.
STEP 2: Documenti necessari di base
Non appena avrete un lavoro vi verrà richiesto il numero di securité sociale per versarvi i contributi e un conto corrente bancario francese per accreditarvi lo stipendio.
Per procedere all’apertura di un conto in banca vi verrà richiesto:
- Un numero di telefono francese;
- Una prova di domicilio (che può essere il contratto d’affitto, una bolletta di un’utenza a voi intestata o l’attestation d’hebergement se siete ospiti in casa di qualcuno).
Questi stessi documenti, e un certificato di nascita bilingue in originale (che si richiede gratuitamente nel vostro comune), vi verranno richiesti anche per poter ottenere il numero di Securité Sociale e la Carte Vitale (l’equivalente della nostra tessera sanitaria che resta comunque valida in Europa).
Se non la vedete arrivare non disperate, le tempistiche in questo caso possono essere pari a quelle della burocrazia italiana.
STEP 3: l’iscrizione al’AIRE.
Vi siete finalmente ambientati a Parigi e liberati delle maggiori beghe amministrative.
BENE! Ce l’avete fatta!
Non vi resta che un ultimo step: staccare il cordone ombelicale con l’Italia (no, tranquilli! La vostra cittadinanza vi resta ben stretta!).
Sto parlando dell’iscrizione all’AIRE – Anagrafe Italiani Residenti all’Estero, e che è obbligatoria se si risiede in un altro Paese per più di 12 mesi (ci sono delle eccezioni per cui controllate sempre sul sito ufficiale).
Serve principalmente a dichiarare che la nostra residenza fiscale non è più in Italia e non si devono quindi più pagare le tasse in Italia per i soli redditi percepiti all’estero.
In questo modo perderete anche il diritto al medico di base in Italia per cui occhio ad andare dal dottore quando tornate a casa per le vacanze.
Scegliete un medico di base nel vostro arrondissement (quartiere) e chiedetegli semplicemente se può assistervi.
Fatto questo potrete finalmente rilassarvi nel vostro appartamento parigino, il più è fatto.
A meno che non abbiate deciso di trasferirvi a Parigi portando con voi la vostra auto o moto; in quel caso sappiate che dopo sei mesi dovrete reimmatricolare il vostro veicolo nel nuovo Paese.
Se durante questo percorso burocratico qualcosa dovesse andar storto e per qualsiasi dubbio o consiglio in generale, in questo caso è possibile affidarsi anche ai social.
Il gruppo Facebook “Italiani a Parigi” è ricco di consigli e sarà un saldo appiglio per districarvi nella difficile vita parigina e magari anche per fare amicizia e restare in contatto con i nostri conterranei. In questo gruppo troverete altri che, proprio come voi, stanno affrontando il trasferimento e anche chi si è felicemente stabilito e può darvi le giuste informazioni che ancora non possedete.
E tra tutte queste persone ci sono anche io, trasferitami a Parigi nel 2017 e scappata un anno e mezzo dopo con il sogno dell’Irlanda per poi accorgermi che in fondo questa città mi mancava nonostante quei difetti che mi avevano spinto ad andare via. E di nuovo eccomi qui, che vi prendo per mano e vi accompagno dolcemente in quel girone infernale chiamato burocrazia.
Come si dice da queste parti: “Bonne chance!” (Buona fortuna!)