Trasferirsi a Budapest: intervista a Giulia di Travelling Sunglasses 1

Trasferirsi a Budapest: i pro e i contro ma anche alcuni suggerimenti per trasferirsi nella capitale ungherese e vivere la famosa vita da expat!

Torna la rubrica Vivere all’estero e questa volta ospitiamo Giulia, autrice del blog in inglese Travelling Sunglasses, che sei anni fa – a 25 anni – ha deciso di trasferirsi a Budapest.

In questa intervista ci racconterà cosa l’ha spinta a trasferirsi in Ungheria, le difficoltà incontrate, i pro e i contro di vivere a Budapest e darà qualche informazione utile a chi sta pensando di fare un percorso simile al suo!

Se siete curiosi di saperne di più sulla vita di Giulia a Budapest, leggete l’articolo fino in fondo!

Intervista a Giulia: trasferirsi a Budapest

Trasferirsi a Budapest. Cosa ti ha spinto a fare questa scelta di vita?

Fin da quando ero bambina ho desiderato vivere all’estero, in una grande città, e parlare inglese tutto il giorno. Ho partecipato a campi CISV, sono andata in vacanza studio a Edimburgo, poi ho proseguito studiando traduzione all’università e andando a Madrid in Erasmus. L’emozione di visitare un paese straniero, di scoprirne i musei e le attrazioni, di assaggiarne i piatti tipici era elettrizzante… E chiaramente mi ha reso dipendente! É difficile dire se sia piú forte la passione per le lingue straniere o per i viaggi.

Di sicuro, l’unica cosa che non mi aspettavo era di finire a Budapest! Sono arrivata qui grazie a un tirocinio “Leonardo” organizzato dalla mia provincia nell’ambito del turismo: non conoscevo nulla del settore, né dell’Ungheria. Budapest mi ha stregata, il lavoro era interessante e pieno di novitá; quando qualche mese dopo si é aperta una posizione all’agenzia dove avevo fatto il tirocinio, ho fatto domanda al volo! La mia vita ha preso una piega che non mi sarei mai immaginata.

Qual è l’aspetto che ti piace di più del vivere all’estero e nello specifico di vivere a Budapest?

Due fattori accomunano tutti i miei soggiorni all’estero, da un breve mese a Edimburgo, a 3-6 mesi a Madrid e Bruxelles, fino ai 6 anni che ho passato qui a Budapest: il piacere di vivere in una grande città piena di eventi e posti da visitare, e la sensazione di relax che provo nel sentirmi in una bolla, separata dalla lingua locale e dai locali stessi. Che sia dovuto al fatto che sono nata e cresciuta in un paesino dove tutti conoscono tutti e tutto? All’estero nessuno mi riconosce, e quello di cui parla la gente per strada non entra nei miei pensieri.

C’é anche un’emozione particolare nel passeggiare per strada, entrare in un ristorante nuovo, o fare una gita tra le colline di Buda. Mi sembra sempre di essere in viaggio, di visitare un posto esotico e unico, anche se sono a mezz’ora da casa.

Trasferirsi a Budapest_tram e parlamento

Viaggiare è parte integrante della tua vita. Vivere all’estero ti ha permesso di viaggiare?

Visitare i dintorni delle città dove ho vissuto è stato sempre un piacere. Da Bruxelles, ovviamente, ho visitato Bruges e Gent, entrambe dei gioiellini. Da Budapest è facile esplorare l’Ungheria intera: mi sono piaciute molto Seghedino (in ungherese Szeged), dalla caratteristica architettura Art Nouveau, e Tapolca, famosa per le grotte e il lago sotterraneo.

Allo stesso tempo, trasferirmi all’estero mi ha aiutata a rivalutare l’Italia! Mio marito adora le montagne di Cortina, e facciamo molte passeggiate e gite. Ogni cittá italiana é piena di tesori che non vediamo l’ora di scoprire. Per non parlare del mare: in Ungheria al massimo c’é il Lago Balaton… Ogni anno cerco di infilare qualche giorno di sole e mare all’italiana!

Trasferirsi a Budapest, qual è l’aspetto che ti è piaciuto meno di questa esperienza? 

Proprio come mi piace essere circondata dalla musicalità incomprensibile dell’ungherese per strada, al lavoro invece a volte mi sono sentita esclusa. Imparare l’ungherese è davvero difficile, perché sia le parole che la grammatica sono diversissime da ogni altra lingua. Seguire una conversazione tra colleghi, o anche solo capirne l’argomento, é una faticaccia.

Paradossalmente, quando torno in Italia mi accorgo che ascolto le conversazioni dei passanti, oppure che non riesco a scrivere un messaggio se qualcuno parla vicino a me. Il mio cervello impazzisce quando é circondato dall’italiano!

Parlamento di Budapest_vivere a Budapest

Cosa ti manca dell’Italia?

Il cibo! Ogni volta che torniamo, i nostri viaggi sono organizzati in base a ristoranti, pietanze particolari, e colazioni al bar.

Hai incontrato delle difficoltà trasferendoti a Budapest? Quali?

La mia fortuna è stata di inserirmi in uno splendido gruppo di amici, sia ungheresi che stranieri, tra cui quello che poi è diventato mio marito. Grazie a loro, il grande ostacolo della lingua ungherese è sembrato meno insormontabile: vedevo gli amici stranieri sopravvivere con un ungherese di livello base, e gli amici ungheresi aiutare a decifrare bollette e lettere misteriose.

Quali competenze hai acquisito a livello personale e/o professionale?

A livello personale, ho acquisito molta sicurezza in me stessa, dopo un sacco di burocrazia completata con Google Translate.

A livello professionale, ho potuto accedere al settore del turismo senza aver conseguito studi rilevanti. Le lingue straniere mi hanno permesso di inserirmi ed imparare il lavoro sul momento. Dubito che sarei riuscita in questa impresa in Italia.

Trasferirsi a Budapest_ Ponte

Quali raccomandazioni daresti a chi volesse trasferirsi all’estero o trasferirsi a Budapest nello specifico?

È necessario essere di mentalità aperta e mantenersi positivi, sempre! Servono energie per trovare un lavoro e creare nuove amicizie, quindi uscire con i colleghi e praticare hobby rendono l’impresa più facile. Le occasioni per socializzare sono tante, quando l’attitudine é quella giusta. Anche se conoscere altri italiani ci fa sentire un po’ a casa, si rischia anche di rimanere imprigionati: trovo piú stimolante conoscere altri stranieri e locali.

É anche importante ricordarsi che il ’famoso estero’ non é un’isola magica senza problemi, anzi: a causa della lingua, anche solo fare la spesa puó risultare complicato. Mi ricordo che, appena arrivata qui, ci ho messo una settimana a trovare il sale grosso! Alcuni ingredienti poi, ho proprio lasciato perdere. Quando poi succede qualcosa di problematico, come un problema con l’appartamento o con l’abbonamento ai mezzi pubblici, la comunicazione é fondamentale. Un’altra ragione per trovare dei buoni amici locali: traduttori della lingua e interpreti degli usi e costumi.

In breve, quali sono gli step da fare per trasferirsi a Budapest?

Con un po’ di inglese, è possibile candidarsi e anche farsi assumere da una delle numerose multinazionali con sede a Budapest che offrono servizi di ogni genere (turismo, finanza, assistenza clienti…) anche prima di trasferirsi a Budapest. Molti affitti di camere e appartamenti sono pubblicizzati su Facebook. Una volta qui, consiglio vivamente di fare un breve corso di ungherese, per capire almeno qualche parola di un menu e riuscire a dire buongiorno ai vicini. Se si vuole rimanere a lungo termine, è anche importante iscriversi all’AIRE e completare la registrazione con le autorità ungheresi per ottenere la residenza, il riconoscimento dell’indirizzo, la tessera sanitaria e il codice fiscale.

Se tornassi indietro, rifaresti questa scelta?

Assolutamente! Vivere a Budapest mi piace molto, ma non escludo di vivere altrove in futuro.

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4 Comments

  1. Che bello è stato leggere dell’esperienza di Giulia! Ho visitato Budapest dopo la laurea e l’ho trovata una città strabiliante! Moderna, ma artisticamente antica, adatta a tutte le misure ed esigenze! Capisco bene come lei non si sia mai pentita della sua scelta!

    1. Secondo me fare un’esperienza di vita all’estero – in qualsiasi città – è un’esperienza da fare se si ama viaggiare e immergersi completamente nella cultura del luogo. Se poi lo si fa in una città bella quanto Budapest, tanto meglio!

  2. Vow! Che vita avventurosa! Un’intervista molto carina, ma anche realistica sui pro e i contro del trasferirsi all’estero. Dev’essere bello sentirsi sempre ‘un po’ turisti’ !!

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