Siamo abituati a pensare a Torino come a una città industriale, in cui l’aura della Fiat ancora determina cosa è interessante vedere e cosa non lo è. In realtà, chiunque sia appassionato di storia e arte sa bene che la città sabauda ha dalla sua tante piccole sorprese, tra musei di caratura mondiale, edifici monumentali magniloquenti e occasioni per divertirsi come non mai (come, ad esempio, il festival club 2 club).

Ci sono poi tante attività o attrazioni meno chiacchierate perché, sostanzialmente, sotterrate dal grandissimo numero di opportunità che questa splendida città offre. All’interno di questo articolo porteremo alla luce proprio questo, cioè alcune delle sorprese più interessanti che si possono incontrare visitando la città di Torino.

Prima, però, lasciamo al sicuro le nostre valigie presso un deposito bagagli a Torino vicino alla nostra posizione e iniziamo a esplorare gli scorci meno noti di questa splendida città, tra ville regali, orti botanici e tanti altri angolini nascosti.

Torino segreta: la Villa della Regina

Torino segreta la villa della regina

Nella parte orientale della città, a ridosso delle colline nel quartiere di Borgo Po, c’è una grande villa seicentesca nota come Villa della Regina. Costruita per il volere di Maurizio di Savoia e scelta successivamente dalle regine di Sardegna come abitazione estiva, ad oggi la residenza è catalogata tra i Patrimoni dell’Umanità e fa parte del sito seriale noto come UNESCO Residenze Sabaude. 

Oggi il complesso della villa è completamente visitabile, e questa è una benedizione per gli occhi dei fortunati che scelgono di farlo; l’interno della villa è un affascinante esempio di barocco del Seicento, con all’interno tele di artisti di rilievo per l’epoca, come Daniel Seiter o Giovanni Battista Crosato. Da non perdere poi i gabinetti cinesi, realizzati in legno (prima laccato e poi dorato).

Non è da meno il grande giardino all’italiana che si trova sul retro dell’edificio; questo, a forma di anfiteatro, ospita anche il cosiddetto Padiglione dei Solinghi: una costruzione a due piani a forma di pagoda in cui si riuniva un circolo di intellettuali fondato da Maurizio di Savoia, chiamato proprio l’Accademia dei Solinghi.

L’orto botanico del Valentino

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Non tutti sanno che all’interno del Parco del Valentino (uno dei più noti parchi pubblici di Torino, posizionato sulle rive del fiume Po), c’è un grande orto botanico che fa parte del dipartimento di scienze della vita e biologia dei sistemi dell’università locale. La storia dell’orto affonda le sue radici indietro nel tempo, con la prima piantumazione nei primi anni del diciottesimo secolo, poco dopo l’apertura della zona come regio orto botanico.

Verso la metà dell’Ottocento l’orto fu ampliato al fine di aggiungere le serre fredde, le serre calde, le aranciere e altri alberi, quelli che oggi sono contenuti all’interno di una zona chiamata proprio “boschetto”. Intorno ai primi del Novecento, il giardino fu ulteriormente ampliato e fu costruita al suo interno una grande aula a emiciclo, circondata poi dai laboratori utilizzati dall’università.

L’orto botanico ha aperto i battenti al pubblico nel 1997 e, ogni anno, raccoglie migliaia di turisti e curiosi. Diviso in varie zone (il sopracitato boschetto, l’alpineto, il giardino, la serra tropicale e così via), l’orto dà il meglio di sé durante la primavera, quando la maggior parte delle specie sono in fiore. Consigliamo il tour con una guida, così da apprezzare e conoscere al meglio tutto quello che è presente nel giardino.

Lo stile Liberty del Villaggio Leumann

In apertura abbiamo parlato dell’importanza dal punto di vista storico della Torino più industriale. Una delle testimonianze più vivide di questo passato della città piemontese è rappresentata a pieno dal Villaggio Leumann, ovvero un quartiere operaio edificato intorno alla fine dell’Ottocento dalle parti di Collegno, alle porte della città di Torino.

Il nome del villaggio proviene dal cognome di Napoleone Leumann, imprenditore di origine elvetica che approfittò delle agevolazioni fiscali derivanti dallo spostamento della capitale per acquistare, a buon mercato, un vasto lotto di terra intorno a Collegno, così da poter realizzare un nuovo sito produttivo specializzato nella lavorazione del cotone.

Il complesso fu realizzato tra il 1875 e il 1912 ed è architettonicamente ispirato alla tradizione del nord Italia dell’epoca, con tetti dalla derivazione svizzera e qualche accenno di stile liberty, specie negli edifici di culto. Intorno alle abitazioni l’imprenditore fece realizzare una serie di edifici necessari per la nascita di una piccola comunità, tra scuole, palestre, stazione ferroviaria, albergo, ambulatorio e così via.

Negli anni Duemila, parte del villaggio è stato restaurato, portando così allo splendore originale alcuni degli edifici dell’ex stabilimento realizzati secondo gli stilemi del liberty; la provincia di Torino ha elevato la zona a Ecomuseo sulla cultura materiale.

Il panorama dal Monte dei Cappuccini

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Il Monte dei Cappuccini è uno dei luoghi prediletti per avere un punto di vista privilegiato sui viali e sugli edifici di Torino. Parliamo infatti di una collina sulla riva destra del fiume Po, sulla quale sorge una chiesa molto legata ai Savoia, ovvero la chiesa di Santa Maria al Monte.

Il Monte dei Cappuccini di Torino è molto conosciuto localmente poiché luogo in cui sono avvenute gesta eroiche, se non proprio leggendarie, con alla guida i coraggiosi frati cappuccini che lo abitavano. I frati, ad esempio, aiutarono in maniera decisiva la popolazione di Torino durante la feroce epidemia di peste del 1630, oppure testimoniarono un miracolo eucaristico accaduto all’interno della chiesa di Santa Maria durante l’Assedio di Torino.

Sebbene la dominazione napoleonica e la conseguente soppressione degli ordini monastici portarono a un netto cambiamento di utilizzo per la chiesa, attraverso i recenti restauri le cose sembrano star tornando al loro posto. Durante il 1989, ad esempio, i lavori hanno portato alla scoperta dello scheletro di un personaggio illustre, quello del Conte Filippo d’Agliè, un uomo molto vicino all’ordine monastico.

Insomma: che lo si voglia visitare per il panorama, per la storia o per la chiesa, il Monte dei Cappuccini è sempre un buon luogo da scoprire.

Se volete scoprire altro sulla città di Torino, ecco qui cosa vedere in due giorni a Torino.