Vi racconto la mia esperienza come ragazza alla pari in Francia, nella speranza di essere d’ispirazione a chi tra di voi sta pensando di fare questa esperienza.
Sono passati ormai parecchi anni dalla mia esperienza come ragazza alla pari in Francia, ma ne conservo ancora ricordi molto positivi.
Era il 2007, avevo iniziato da un anno l’università e sentivo che il mio francese aveva bisogno di una ‘spinta’ per migliorare. Sapevo che una mia ex compagna di classe partiva ogni estate come ragazza alla pari per una famiglia di Parigi quindi ho chiesto a lei se conoscesse qualche altra famiglia che cercava una ragazza alla pari.
Una famiglia amica dei suoi genitori ospitanti stava cercando qualcuno per dare loro una mano con i bimbi, Charles di 4 anni e mezzo e Lou di 2 anni e mezzo. Era fatta. Dopo qualche email di presentazione e conoscenza reciproca, sono partita.
La prima settimana come ragazza alla pari in Francia
Una settimana da sogno in Corsica
La famiglia che mi avrebbe ospitato sarebbe andata in Corsica con la famiglia della mia compagna di classe, quindi ci siamo messi d’accordo che io e l’altra ragazza li avremmo raggiunti lì. Ci siamo trovate a Civitavecchia ed abbiamo preso insieme il traghetto per la Corsica. Una volta arrivate, mi sentivo molto in imbarazzo.
Eravamo in una super mega villa sulla costa, ma c’era un sacco di gente. La ‘mia’ famiglia, la famiglia dell’altra ragazza, un’altra famiglia – insomma c’era un caos. Io ero ancora molto timida all’epoca e il mio francese non era granché, come se non bastasse non avevo mai badato a bimbi così piccoli quindi mi sentivo molto osservata e molto a disagio.
Oltre ai motivi di cui sopra mi sentivo a disagio per un altro motivo: erano tutti magri e belli, mi sentivo un pesce fuor d’acqua. Detto questo, la settimana è trascorsa senza grossi eventi. Tenevamo i bambini nel pomeriggio e io cercavo di avvicinarmi a loro anche se, non essendo abituati con altre ragazze alla pari, anche loro erano un po’ diffidenti.
Il viaggio da sola a Parigi per poi arrivare a destinazione: Caen
La ‘mia’ famiglia dopo una settimana sarebbe tornata a casa, di conseguenza io sarei dovuta andare con loro. Purtroppo non erano riusciti a trovare un posto sul loro volo, prenotato molto tempo prima, quindi ho dovuto viaggiare da sola.
Io ero preoccupata per due motivi: era il mio primo volo in assoluto, prima di allora non avevo mai preso un aereo e in più c’era anche uno scalo da fare a Nizza. Avevo paura che durante lo scalo mi sarei persa perdendo così il volo successivo per Parigi. Per fortuna andò tutto bene e arrivai sana e salva a Parigi dove la mia famiglia mi stava aspettando per portarmi con loro a Caen, dove vivevano.
Arrivati a destinazione, mi sentivo molto più a mio agio. Intanto eravamo solo noi cinque e potevo badare ai bambini da sola, senza sentirmi sempre sotto osservazione. Avevo la mia stanza con una doccia e un lavandino dove potevo stare tranquilla la sera o quando non dovevo tenere i bambini. Era una situazione completamente diversa!
Piano piano i bambini hanno iniziato ad affezionarsi a me e io a loro. Stavamo imparando a conoscerci e anche con la mamma e il papà piano piano si è creato un bellissimo rapporto.
Il papà poi mi ha confidato che all’inizio anche lui era preoccupato che potesse andare male, avendo io un carattere molto diverso da quello dell’altra ragazza (che loro avevano già avuto modo di conoscere gli anni precedenti) che è molto estroversa. Ma poi si è ricreduto anche lui!
Ma cosa significa fare la ragazza alla pari in Francia?
Premesso che se avete letto gli altri articoli avrete già un’idea di cosa significhi fare la ragazza alla pari, però vi racconto comunque la mia giornata tipo, cosicché possiate rendervi conto se fa per voi o meno.
La mattina potevo dormire un pochino perché la mamma andava via verso metà mattina, quindi io badavo ai bimbi da metà mattina a metà/tardo pomeriggio di solito. La mattina giocavamo in giardino, tempo permettendo, oppure in casa.
Poi preparavo loro il pranzo. Questi bambini ahimè avevano un’alimentazione molto limitata essendoci i genitori poco in casa e non avendo loro particolare passione per la cucina. Io che all’epoca avevo competenze culinarie di base, cucinavo loro pasta, riso e poco altro ma per loro era già un altro mondo. Nel mio piccolo ho cercato di introdurre nella loro dieta anche un po’ di frutta e verdura. A volte c’era anche il papà a pranzo ma spesso era fuori per lavoro.
Nel pomeriggio giocavamo ancora e poi facevo loro il bagnetto prima che rientrassero i genitori, in modo che fossero belli puliti per la cena e poi la nanna.
La sera io guardavo la tv oppure stavo al computer.
Come giorni liberi avevo il sabato e la domenica, giorni in cui entrambi i genitori erano a casa. Di solito mi prestavano la macchina, quindi andavo a Caen e a esplorare i dintorni. Caen mi piaceva moltissimo, c’era un negozietto di cartoline che era la mia passione.
Durante la mia esperienza come au pair in Francia ho imparato ad andare al cinema da sola. E tra questo e i bimbi che mi insegnavano le parole, il mio francese è migliorato tantissimo! Ho anche portato i bimbi a vedere Ratatouille al cinema una volta, ma del cartone ho visto poco perché c’era la piccola in vena di chiacchiere.
Au pair in Francia: ho visitato Parigi!
Lavorare come au pair in Francia mi ha permesso anche di viaggiare, oltre alla Corsica di inizio esperienza, sono potuta andare un weekend a Parigi dove stava la mia ex compagna di classe con la ‘sua’ famiglia. Non avevo mai visitato la ville lumière quindi quando si è presentata questa opportunità l’ho presa al volo!
Un giorno che il papà dei bimbi era a casa invece ci ha portato a visitare uno zoo, è stato bellissimo vedere i bambini illuminarsi e incuriosirsi davanti ad ogni animale che vedevano. Il grande soprattutto faceva mille domande.
Fare l’au pair significa anche questo: avere opportunità che magari stando a casa non si avrebbero.
Durata dell’esperienza come ragazza alla pari in Francia
Sono rimasta in Francia due mesi, che non sono tantissimi ma sono tutto il tempo che avevo tra un anno universitario e l’altro. Se potete vi consiglio di starci più a lungo. Il giorno prima della partenza la piccola Lou è venuta da me, mi ha abbracciato e mi ha detto “Elisa, je t’aime!”. Non vi nascondo che il giorno dopo avevo il magone quando sono dovuta partire.
Da entrambe le parti c’era la volontà di ripetere l’esperienza l’anno successivo ma purtroppo a causa di impegni universitari non sono riuscita ad andare, mi è dispiaciuto enormemente. Mi ero davvero affezionata a quella famiglia, così diversa dalla mia eppure con un cuore grandissimo.
Come fare la ragazza alla pari in Francia
Se vi ho incuriosito e desiderate fare un’esperienza simile, ci sono diversi modi. Se volete affidarvi a un’agenzia, trovate le principali in questo articolo, mentre se volete fare fai da te, potete guardare su siti come Workaway dove le famiglie pubblicano le loro offerte e voi potete rispondere all’annuncio e se compatibili potete mettervi d’accordo su quando e come fare quest’esperienza.
Se avete domande, non esitate a contattarmi, sarò felice di rispondere ai vostri dubbi!