Partire come ragazza alla pari non è semplice. Abbiamo letto le esperienze di Sara e di Flavia che ci hanno raccontato gioie e dolori della loro esperienza ed ora Elisa ci racconta ciò che ha vissuto lei durante i 5 mesi che ha trascorso a Madrid come ragazza alla pari. Elisa ha evidenziato che vivere un’esperienza all’estero ti mette alla prova e non è sempre tutto rose e fiori. Però è anche vero che è qualcosa che ti arricchisce molto, dal punto di vista linguistico senz’altro, ma soprattutto dal punto di vista umano.
Cosa ti ha spinto a partire come ragazza alla pari?
L’idea è nata durante una delle mille volte in cui ho googlato “Lavorare viaggiando”, e dato che in passato avevo già lavorato con i bambini ho pensato che partire come ragazza alla pari fosse una valida scelta! Come sempre il motore di tutto è stato “Devo partire: come posso fare?”
Qual è stato l’aspetto che ti è piaciuto di più di questa esperienza?
Sicuramente l’occasione di vivere in famiglia, perchè mi ha permesso di scoprire come si vive Madrid, non solo come si presenta la città ad un turista che si limita a visitarla.
Hai incontrato delle difficoltà? Se sì, quali?
Assolutamente sì, per fortuna tutte trascurabili! In realtà credo che proprio l’idea di mettermi alla prova e superare le difficoltà sia quello che mi stimola 😛 Le difficoltà più grandi sono state legate alla non totale trasparenza in alcuni casi da parte della famiglia ospitante.
Quali competenze hai acquisito a livello personale e/o professionale?
A livello professionale ho sicuramente migliorato la conoscenza della lingua spagnola. A livello umano e personale ne potrei elencare a decine! Ho imparato ad essere più paziente, responsabile, a farmi forza da sola nei momenti di sconforto, a “buttarmi”.
Quali raccomandazioni daresti a chi volesse partire come ragazza alla pari?
Sicuramente non è un percorso facile, dal principio fino alla fine. Non è facile trovare la famiglia adatta, non è facile abituarsi ai modi di vivere di sconosciuti, non è facile prendersi cura di bambini altrui, non è facile trovarsi letteralmente soli in un paese straniero e alla fine dell’esperienza non è nemmeno facile lasciare una famiglia che è stata “la tua famiglia” seppur per pochi mesi. Ma questo non significa che non sia un’esperienza meravigliosa e che vi riempirà il cuore! Proprio per chi non sa come approcciarsi al mondo delle ragazze alla pari, ho scritto un articolo in merito, un piccolo vademecum: Au Pair: istruzioni per l’uso!
C’è qualcos’altro che vorresti raccontare di questa esperienza?
Con questa domanda rischio di dilungarmi troppo! Giuro che cercherò di essere breve. Per quanto mi riguarda è semplicemente stata un’esperienza che più volte mi ha messo a dura prova ma che si è rivelata meravigliosa. È una di quelle situazioni nella vita in cui hai la reale occasione di farti “conoscere da zero”, presentarti ex novo a persone che non hanno la minima idea di chi tu sia o cosa faccia ma che si fidano talmente tanto di te che ti affidano il loro figlio, la cosa più cara che hanno. E giorno dopo giorno con queste persone crei un legame unico, perché siete stati una famiglia, perché iniziano a conoscerti e tu a conoscere loro. Finché prima di partire ti sentirai dire “No cambies nunca, porque la gente como tu mueve el mundo”.
Sul blog di Elisa, Mordi & Fuggi, trovate tante altre avventure, non fatevele scappare.