Lucia ha 27 anni e dopo numerose esperienze all’estero ha deciso di trasferirsi a Barcellona dove fa il lavoro dei suoi sogni: giornalista freelance e Communication & Marketing Specialist. Vivere all’estero per Lucia è stata una scelta d’amore per un Paese, la Spagna, di cui si è innamorata durante lo scambio Erasmus ad Alicante. Dopo ha provato ad allontanarsi dalla Spagna, è stata a Tokyo, San Diego e Rio de Janeiro con Workaway, e a studiare tedesco a Berlino. Ma il cuore l’ha fatta tornare a Barcellona per un master, dove poi ha deciso di restare e fare il lavoro che ha sempre sognato.

Lavoro dei sogni a Barcellona

Cosa ti ha spinto a fare quest’esperienza?

Ti parlo specificamente della mia ultima esperienza, e cioè i due anni e mezzo passati a Barcellona.
Nell’ormai lontano 2013 partecipai al programma Erasmus presso l’università Miguel Hernández de Elche (Alicante), allora avevo 21 anni. Dopo un anno passato ad Alicante, decisi che la Spagna sarebbe stato il paese in cui avrei vissuto, me ne ero profondamente innamorata. Ed eccomi qua, 6 anni dopo mi trovo a vivere a Barcellona dove faccio il lavoro dei sogni, quello che ho sognato per tutta la vita.

Qual è stato l’aspetto che ti è piaciuto/ti piace di più del vivere all’estero?

Lavorare all’estero è in un certo senso un sollievo per me. Vedo amici e colleghi dell’università che stanno ancora lottando per ottenere uno stage sottopagato presso una qualunque azienda italiana. In Spagna, anche se politicamente parlando è quasi uguale all’Italia, i giovani talenti vengono premiati, e a soli 25 anni mi sono ritrovata con un lavoro strafigo in una multinazionale tedesca. Sono stata fortunata, la mia capa mi ha dato la possibilità di lavorare in Content Marketing nonostante il fatto che io non sia nativa spagnola. Grazie a lei ormai scrivo quasi come scrivo in italiano, lo spagnolo è diventato la mia seconda lingua, e proprio per questa ragione 5 mesi fa ho aperto un blog bilingue italo-spagnolo in cui parlo dei miei viaggi low-cost in giro per il mondo.

Avventure in giro per il mondo

Il lavoro dei sogni dà anche la possibilità di viaggiare, raccontaci qualcosa dei tuoi viaggi…

Il mio lavoro mi da l’opportunità di viaggiare tanto, sono stata ad Amburgo a una conferenza di marketing, a Madrid come supervisore degli event che organizziamo in azienda e, sempre a Madrid, ho avuto la possibilità di fare un reportage ed intervistare uno dei grandi capi del colosso Renault, cliente top della mia azienda.

Lucia a San Diego

Hai incontrato delle difficoltà? Se sì, quali?

Anche se parlo spagnolo come se fosse la mia lingua natale, all’inizio non è stato facile. Certo, per me sarebbe più facile vivere in Italia, dove potrei parlare e scrivere nella mia lingua senza mai avere dubbi su quello che dico o scrivo.
Inoltre, vivere lontano da casa non è facile. La mia nipotina cresce, i miei genitori invecchiano, mia sorella a volte ha bisogno di me ed io non sempre ci sono, perché vivo lontano.

Quali competenze hai acquisito a livello personale e/o professionale?

A livello personale, grazie all’Erasmus, sono una persona libera di pregiudizi, senza paura dei cambiamenti e molto indipendente. Inoltre, grazie ai miei viaggi ed esperienze per il mondo, h avuto l’opportunità di imparare altre lingue. Attualmente parlo italiano, spagnolo, inglese, portoghese e ho studiato (ma non parlo!) tedesco e giapponese.

Quali raccomandazioni daresti a chi volesse intraprendere questo percorso?

Viaggiare rende liberi, e chi non lo fa non sa cosa si perde. Soprattutto mi riferisco agli studenti universitari, fate richiesta per l’Erasmus perché sarà un’esperienza che vi cambierà la vita, ovviamente in positivo.

Lucia a Rio de Janeiro

Viaggiare apre la mente e ci rende persone migliori, più felici e soprattutto più complete. Chi vive nella monotonia, con la paura di uscire dalla propria zona di comfort, ahimè, è destinato a vivere una vita infelice.

C’è qualcos’altro che vorresti raccontare di questa esperienza?

Nonostante ami profondamente il mio lavoro, ho deciso di lasciarlo per partire per una nuova avventura: sarò una solo traveller in giro per il Sud America, partirò a novembre. Non so ancora quando tornerò, ma l’idea è quella di tornare a Barcellona ad ottobre.
Per ora ho comprato un biglietto di sola andata per Rio de Janeiro, città della quale mi innamorai nel 2018 dopo averci trascorso 3 mesi.
In molti hanno “paura” del Brasile e soprattutto di Rio perché, giustamente, credono sia pericolosa. Ma io posso assicurare a queste persone che Rio è gioia pura, è il mio posto felice nel mondo e provo tantissime sensazioni quando la rivedo, ma mai paura o timore che qualcosa di brutto possa succedermi. Infondo in qualsiasi città del mondo bisogna stare attenti, in alcune di più in altre di meno, ma la prudenza non è mai abbastanza ovunque si vada.

Il mio progetto è quello di visitare per intero il Brasile, per poi continuare verso l’Uruguay, Argentina, Chile, Bolivia, Perù, Ecuador, Colombia e Cuba.
Sono passati tanti anni da quando ho lasciato l’Italia, ma è sempre nel mio cuore e ci torno sempre, appena mi è possibile.
Tuttavia, ormai più che cittadina italiana mi sento cittadina del mondo, per questo motivo il nome del mio blog: La world citizen.