Erasmus a Graz

Barbara ci racconta la sua esperienza Erasmus a Graz, in Austria.

L’Erasmus è un’esperienza da fare assolutamente, non mi stancherò mai di ripeterlo. Può spaventare se non si è mai stati via di casa prima, se non si conosce bene la lingua del posto in cui si andrà, se si pensa di rimanere indietro con gli esami. Ma tutte queste paure, che ho avuto anch’io prima di partire per studiare all’estero e come me tanti altri studenti, saranno di gran lunga sconfitte nei primi mesi della vostra permanenza all’estero. Vi renderete conto che stare via di casa è un’esperienza formativa, che la lingua non è poi così difficile come pensavate e se vi impegnate un po’ riuscirete anche a stare al passo con gli esami, pur divertendovi nel frattempo.

Barbara in Erasmus ci è andata nel 2013, frequentava la triennale in Lingue e Culture Europee all’Università di Modena e come tanti studenti ha deciso di trascorrere una parte del suo percorso universitario all’estero. La sua scelta è stata l’Erasmus a Graz, in Austria, per approfondire la conoscenza del tedesco ma anche della cultura tedesca. Ma non è la sola motivazione che l’ha spinta a partire. Siete curiosi di scoprire le altre? Leggete fino in fondo.

Erasmus a Graz: l’intervista a Barbara

Cosa ti ha spinto a partire per l’Erasmus a Graz?

Il primo pensiero è stato quello di allontanarmi per un periodo dall’Italia per scoprire come si vive in un Paese di lingua tedesca, da sempre la mia lingua preferita nonché per imparare veramente la lingua tedesca (quando sei immerso h24 in un Paese che parla solo il tedesco, volente o nolente sei costretta a impararlo e dopo 5 mesi lo riesci a parlare abbastanza fluentemente); oltre a questo, volevo provare il brivido di vivere da sola senza il supporto dei genitori.

Quando poi sono stata a Graz ho scoperto che grazie all’ESN (Erasmus Students Network, ovvero l’associazione locale degli studenti che si occupavano degli “incoming” e proponevano gite e iniziative) era possibile partecipare a gite fuori porta di uno o più giorni per scoprire i dintorni di Graz e, talvolta, anche città vicine in Croazia e Slovenia.

Infine, sempre in loco e dopo aver conosciuto un po’ di amici provenienti da tutto il mondo, mi sono resa conto che per la sua posizione molto centrale e di crocevia tra l’Europa Occidentale e l’Europa Orientale, era un ottimo punto di partenza per viaggi anche verso l’Europa dell’Est.

Qual è stato l’aspetto che ti è piaciuto di più di questa esperienza?

In realtà non c’è un solo aspetto che ho apprezzato di questa esperienza, ma diversi tutti parimerito. Uno è sicuramente l’essere libera e allo stesso tempo responsabile: sei da sola e non c’è nessuno che ti “accudisce” quindi impari per forza ad essere autonoma, dal fare la spesa a cucinare, da pulirti la camera a fare il bucato, fino a gestirti tutti i tuoi tempi tra lezioni in università, studio e sì, anche feste con altri studenti Erasmus, che in una città universitaria come Graz non si contano!

Un altro aspetto che mi è piaciuto molto del mio Erasmus a Graz è stato il poter imparare la lingua in modo naturale: tra le lezioni universitarie in tedesco e la vita di tutti i giorni in cui devi sbrogliare i tuoi problemi, l’apprendimento di un altro idioma è molto più veloce e profondo.

Come terzo punto, ho conosciuto tante persone con le quali sono ancora in contatto, provenienti da tanti posti diversi. Le mie coinquiline venivano da Russia, Taiwan, Messico e Repubblica Ceca; uno dei miei vicini viene dalla Bosnia; nel mio gruppo di amici eravamo in quattro italiani, una ragazza turca, una ragazza finlandese e un ragazzo greco.

Questa multietnicità mi ha permesso di scoprire alcuni aspetti della loro cultura nonché della loro cucina, grazie anche a una cena “multietnica” che avevamo organizzato nel nostro appartamento.

Per finire, l’ultimo aspetto non trascurabile, è che grazie all’ESN e alla posizione centrale di Graz rispetto a tanti luoghi, ho potuto scoprire tanti posti nuovi dove non pensavo sarei mai andata. Ovviamente ho sfruttato quanto più possibile questa possibilità, partecipando alle gite ESN ogni qual volta ne avevo la possibilità e organizzando viaggetti fuori porta di uno o più giorni con i miei amici Erasmus.

Erasmus a Graz: il racconto di Barbara 1

Erasmus vuol dire anche viaggiare, raccontami qualche viaggio che hai fatto nei dintorni di Graz

Innanzitutto, durante il mio Erasmus a Graz ho esplorato proprio Graz, tutto il suo bellissimo centro con l’architettura particolare, lo Schlossberg e la torre dell’orologio, la Murinsel con il suo bar super vip e la Kunsthaus con la sua architettura futuristica. Ho visto tutti i parchi (l’Augarten e il parco di Schlossberg) e le attrazioni particolari, come il Glockenspiel, il carillon che suona tutti i giorni alle 15, la vecchia università di Graz e la Doppelwendeltreppe (la scala a doppia spirale) per finire con il castello di Eggenberg e il suo bel parco.

Tra le gite a cui ho partecipato con l’ESN mi ricordo:

Maribor, in Slovenia, per un tour di Wine e Beer Tasting: qui ho scoperto la famosa birra verde di Maribor e mi sono mezza ubriacata al Wine Tasting tra diversi calici di vino bianco. Questa zona infatti è molto famosa per la produzione di vino bianco ed è anche una località turistica per quanto riguarda lo sci (si trova infatti vicino ad alcuni famosi impianti sciistici sloveni);

Zagabria: sinceramente di questo giro ricordo solo l’aver vagato per un po’ di ore per il centro di Zagabria. Non era organizzata molto bene come gita, eravamo in tanti e la guida non si sentiva quindi ci si limitava a seguirla senza “connettere il cervello” su dove si stava andando. Anche perché diciamocelo, il motivo principale di quella gita era stare tutti insieme.

Dachstein e Hallstatt: qui ci siamo andati il 1° Maggio. Partiti vestiti leggeri perché a Graz c’erano già 20 gradi, saliti a Dachstein con l’intenzione di vedere il Punto Panoramico 5 fingers, ci siamo ritrovati in mezzo a una mezza bufera di neve, con tanto di nebbia. Inutile dire che abbiamo abbandonato l’idea e siamo ridiscesi verso il villaggio di Hallstatt, dove abbiamo fatto un breve giretto sotto una pioggia battente e sferzati dal vento freddo.

Un peccato non aver preso bel tempo perché questo villaggio merita veramente una visita, abbarbicato com’è sulle sponde del lago Hallstaetter. Ha l’aria del tipico villaggio tedesco, con strette viuzze coi san pietrini, piccole stradine che si arrampicano lungo il fianco della montagna e il lago, che ha sempre un suo fascino.

Lago in Austria

Tra le gite organizzate in fai da te invece ricordo:

Vienna in giornata, con il treno AV. Qui abbiamo visitato il castello di Schoenbrunn, il parco giochi del Prater e abbiamo visto dall’esterno Stephansdom. Un breve giretto per il centro, una fermata per cena in un locale tipico dove abbiamo mangiato carne grigliata (wurstel di ogni tipo e stinco di maiale) in un bel giardinetto ed era già ora di tornare a casa… in tutto ciò, il mio ex fidanzato era riuscito a dimenticare lo zaino sul treno di andata, che conteneva tutti i miei documenti, le carte di credito e il bancomat, nonché un maglioncino e una sciarpa. Fortuna vuole che il suo portafoglio, i cellulari e soprattutto e le chiavi di casa fossero ben al sicuro nel mio marsupio, che non si è mai staccato da me.

3 giorni a Budapest con i miei amici Erasmus, dormendo per la prima volta in un ostello vicino al centro di Pest e viaggiando in un trenino semi-distrutto che ci ha impiegato 6 ore per raggiungere la capitale ungara (con la AV ci avremmo messo la metà del tempo ma avremmo speso il triplo e quando sei Erasmus devi controllare le tue finanze!).

Qui abbiamo visitato bene o male tutto il centro, passeggiato sui principali ponti della città, pedalato in tandem per l’isoletta Margitsziget, visitato il castello di Buda, il bastione dei Pescatori (mi sembrava di essere dentro un film di Harry Potter), il castello di Vajdahuyad, il monumento agli ebrei davanti al Parlamento e una Chiesa enorme di cui non ricordo il nome.

Purtroppo, non siamo riusciti a vedere il Parlamento all’interno perché era in ristrutturazione ma anche qui era più importante la compagnia che la visita (purtroppo); ricordo ancora bene quanto ci siamo divertiti e quando abbiamo camminato, ma dovrò tornare in questa città per vederla con gli occhi da esploratrice.

Hai incontrato delle difficoltà? Se sì, quali?

L’unica difficoltà che ho riscontrato è stata capire come registrarsi alla città e alla regione, azione necessaria se si vive a Graz o in Stiria per più di tot tempo.

Erasmus a Graz_Barbara

Quali competenze hai acquisito a livello personale e/o professionale?

Ho imparato ad arrangiarmi e ad essere autonoma nella vita quotidiana, a non aver paura di viaggiare da sola con i mezzi (si lo so, ci sono arrivata tardi!) e ho migliorato le mie competenze linguistiche in tedesco, ma anche in inglese e spagnolo.

Quali raccomandazioni daresti a chi volesse intraprendere questo percorso?

Solo quello di lasciarsi andare e vivere quest’esperienza al massimo e tutto quello che farete e vedrete, le nuove persone che conoscerete vi rimarranno dentro come un dolcissimo ricordo che ogni tanto vi farà venire un po’ di nostalgia.

Non limitatevi, insomma! Partecipate a feste, conoscete gente, perdetevi per la città di notte, esplorate ogni suo angolo e non trascurate i parchi, partecipate alle gite dell’ESN (tutte le università dell’Erasmus network hanno un ESN più o meno organizzato) e organizzate voi gite fuori porta per conoscere meglio il Paese in cui siete e i suoi dintorni! Se sarete fortunati, conoscerete persone che rimarranno vostri amici anche molto tempo dopo!

Trovate Barbara sul blog My Books’n’Travels dove racconta di libri, viaggi e nuove esperienze, andate a farle un saluto!

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2 Comments

    1. Leggevo proprio l’altro giorno l’esperienza di una donna, mi sembra sui 50 anni, che è andata a fare un’esperienza simile in America. Stava in famiglia e studiava inglese. Magari non è proprio come l’Erasmus però non è male ?

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