Oggi vi accompagno a scoprire una di queste meraviglie: Palazzo Porto Colleoni meglio noto come Castello di Thiene. Nel vicentino molte sono le attrattive che sfortunatamente sono ancora poco note al grande pubblico e questa è una di quelle!
“Veneto, the land of Venice”. Questo slogan ormai rimbomba nella mia testa da mesi. Cos’è?! Ebbene, per chi ne fosse ancora all’oscuro, è un motto creato durante la fatidica Fase 2 con un unico scopo: attirare l’attenzione del turista ignaro delle meraviglie dell’entroterra veneto. Questa mossa di marketing mi ha decisamente entusiasmato, poiché penso che questa regione possa offrire davvero molto ai suoi visitatori… non solo gondole e calle!
Se non ci credete leggete l’articolo di Elisa….
Ammettiamolo, è un peccato non saper sfruttare e valorizzare appieno le realtà storiche-artistiche e naturali che pullulano in Veneto. Sulla scia di questa rinnovata “veneticità”, oggi vorrei parlarvi di un piccolo gioiello architettonico situato nel cuore della città di Thiene, nella provincia di Vicenza: Palazzo Porto-Colleoni Thiene meglio noto come Castello di Thiene.
Le risposte si trovano nel passato…
Giunti nel centro storico di questa ridente cittadina vi accorgerete subito della sua vivacità, delle numerose attività commerciali, dei locali chic e…di 4 possenti mura rinascimentali che gelosamente custodiscono il palazzo della famiglia Porto-Colleoni Thiene. Spiando dal cancello principale pare quasi che la proprietà sia protetta da una qualche sorta di incantesimo, poiché tutto sembra essere stato “frizzato”, forse nel tentativo di ricordare i ruggenti secoli di gloria!
Ma, facciamo un passo indietro. Forse non tutti sanno che le ville più famose del Veneto – Villa Emo, la Rotonda, Villa Pisani, Villa Barbarano, la Malcontenta, tra le altre – sono state realizzate in un preciso periodo storico.
Tutto ha inizio nel XV secolo, quando la Serenissima vive un periodo non facile: la sua principale via di sostentamento, il commercio marittimo, viene messa in difficoltà dai turchi che invadono il mar Adriatico e il Mediterraneo. Ormai alle strette, Venezia decide di eludere il problema aprendo nuove vie commerciali verso il nord Europa, sfruttando proprio l’entroterra.
In pochi anni, i veneziani occupano quasi tutto l’attuale Veneto e parte delle Lombardia, scatenando l’indignazione degli Stati esteri, di Papa Giulio II e dei vicentini stessi, i quali si vedono spodestare di acqua dolce, metalli, legnami e della propria terra. In questo contesto, difatti, le nobili famiglie veneziane iniziano ad erigere le loro ville di campagna dove potersi rifugiare durante il periodo estivo, alla ricerca del tanto agognato otium!
Il Castello di Thiene, una “questione di famiglia”
Il castello Porto Colleoni-Thiene deve il nome ai proprietari che nel corso dei secoli hanno vissuti tra le sue mura, a cominciare dai Porto, una delle poche famiglie che si dimostra fin da subito alleata degli “invasori lagunari”. Dai documenti giunti fino a noi, sembra che i Porto possedessero un primo nucleo abitativo a Thiene già nel 1300, in una zona denominata “contrà del borgo”.
La proprietà è stata sicuramente ampliata nel 1450 circa, per desiderio di Francesco Seniore il quale chiese l’intervento di un architetto ancora oggi ignoto! In merito all’identità di quest’ultimo, sono state fatte numerose ipotesi più o meno credibili, tra cui Domenico da Venezia, chiamato in quegli anni a Vicenza per la costruzione del Duomo della città.
Per quattro secoli il Castello di Thiene rimarrà di proprietà dei Porto, poi nel 1816 passerà ai parenti Colleoni-Porto e dulcis in fundo – sempre per successione ereditaria – nel 1918 alla famiglia di Thiene che ancora oggi tutela questo piccolo capolavoro.
Il Castello di Thiene: un agglomerato di stili
Palazzo Porto Colleoni-Thiene viene comunemente chiamato “il Castello di Thiene” a causa delle sue due torri merlate e delle possenti mura che ne delimitino la proprietà, tuttavia è importante sottolineare che non ha mai avuto nulla a che spartire con guerre difensive, principi o regine.
Da un punto di vista architettonico, Palazzo Porto Colleoni-Thiene è oggi il risultato di un mix di stili: il gotico prevale certamente nelle merlature ghibelline e nei camini che ornano il tetto, mentre le altre decorazioni hanno un carattere tipicamente quattrocentesco. L’edificio che più gli assomiglia esteticamente è il Fondaco dei Turchi a Venezia, un antico magazzino per i mercanti stranieri, situato nel sestiere di Santa Croce e affacciato sul Canal Grande. Simile connessione non è certo casuale: la famiglia Porto voleva che tutti sapessero del loro appoggio al potere veneziano!
Palazzo Porto Colleoni-Thiene si presenta oggi come un’imponente struttura squadrata affiancata da due torri leggermente aggettanti. La mole viene decisamente ingentilita dalle arcate ogivali presenti nel piano terra e dalla pentafora gotica del piano nobile che tanto ricorda gli edifici affacciati sul Canal Grande, così come gli eleganti camini nella sommità del tetto. Una volta superati i gradini che mettono in comunicazione l’abitato e il giardino principale, si accede al portico decorato da una pavimentazione a scacchiera giallo-rossa. Da qui era possibile accedere all’ala della servitù (a sinistra) e a quella dedicata ai proprietari (a destra). Il visitatore non può non rimanere stregato dagli affreschi cinquecenteschi che decorano le stanze nobiliari, realizzati da due importanti allievi del Veronese: Fasolo e Zelotti.
Molte sono le stanze degne di nota, a cominciare dalla sala del bigliardo, il salotto azzurro e il salone del piano nobile interamente dedicato ai cavalli. Dal portico si può infine accedere al giardino posteriore del castello, dove si scorge il letto di uno dei due canali artificiali che un tempo attraversavano la proprietà terriera. Senza queste rogge non sarebbe stato possibile la creazione della stupenda cedraia – oggi ricoperta di rose – e la grotta a peschiera costruita da Cristoforo Sorte.
Una stalla…reale!
Grazie a un sistema quasi geniale per l’epoca, l’acqua delle rogge viene fatte defluire verso la stalla, un’altra vera opera d’arte dell’architetto Muttoni. Qui i cavalli hanno 32 box a loro disposizione, divisi tra di loro da colonne sormontate da altrettanti putti scolpiti nella pietra bianca di Vicenza. Le finestre sono poligonali, il soffitto è a travi, mentre il pavimento si presenta in pietra rosa e bianca martellata (per dare maggior aderenza agli animali). Al centro di quest’ultimo c’è un piccolo ciottolato dove venivano strigliati i tanto amanti cavalli dalla famiglia! Non vi sembra ancora abbastanza? Ebbene, le mangiatoie sono in legno intagliato e risalgono al ‘700.
Castello di Thiene eventi
Molto si potrebbe ancora dire del Palazzo Porto Colleoni-Thiene, ma vi invito ad andare di persona a vedere tutto ciò, così da potervi fare un’opinione più personale. Nel sito internet ufficiale e nella pagina FB troverete svariate occasioni per poter accedere al Palazzo Porto Colleoni-Thiene, a cominciare dalle serate dedicate ai bambini, il mercato Rinascimentale, i mercatini natalizi (assolutamente da non perdere) e molto altro ancora!
Castello di Thiene a Natale
Dal 7 al 29 novembre 2020 per quattro finesettimana il Castello di Thiene ospiterà la 7^ edizione dell’evento Tempo di Natale, ovvero delle giornate dedicate alle eccellenze artigiane italiane. Una mostra mercato dove sarà possibile ammirare ma anche acquistare dei prodotti davvero originali!
La mostra sarà aperta di sabato dalle 10.00 alle 20.00 e la domenica dalle 10.00 alle 19.00.
Castello di Thiene visite e orari
Il Castello di Thiene è aperto tutte le domeniche dalle 10.00 alle 18.00, il sabato dalle 14.00 alle 18.00. Bisogna però prenotare la propria visita online sul sito ufficiale del Castello che vi ho lasciato all’inizio dell’articolo.
Il costo del biglietto intero è di 10,00 euro, ma ci sono diverse riduzioni per studenti, gruppi, bambini sotto ai 12 anni, disabili o famiglie.
E voi che ne pensate dei numerosi capolavori sparsi nell’entroterra italiano, ma purtroppo non valorizzati? L’Italia è davvero una nazione che non sa sfruttare ciò che ha a disposizione? Vi aspetto nel prossimo articolo!